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Udinese: “Uno stadio dei tifosi e per i tifosi”

Uno stadio per i tifosi e dei tifosi non è semplicemente, per l’Udinese Calcio, uno slogan da “incollare” sul progetto di riammodernamento del “Friuli”, ma un concetto che si pone alla base della decisione presa dalla Società bianconera, e dal patron Gianpaolo Pozzo in primis, di regalare ai supporters friulani un impianto moderno, comodo, e al passo con i tempi.

Ma Udinese Calcio, come annunciato in precedenza, vuole capire dai tifosi stessi, i veri protagonisti sugli spalti, cosa si aspettano dal nuovo “Friuli” e quali interventi ritengono indispensabili per dotare la città di un impianto sul modello di quello dei principali tornei europei. Per questo motivo ha affidato all’istituto IRTEF di Udine il compito di effettuare nel corso del mese di giugno un sondaggio d’opinione su un campione di tifosi friulani a cui verrà espressamente richiesto cosa si aspettano dal “Friuli” del futuro.

“Sarà un grande sondaggio d’opinione – ha dichiarato il Direttore Amministrativo Alberto Rigotto – per capire i “desiderata” dei supporters dell’Udinese”. Nello specifico, poi, a spiegare come verranno effettuate le interviste è stato il direttore dell’IRTEF Sergio Simeoni. “Svolgeremo delle interviste telefoniche della durata di 10-15 minuti – ha detto – per riuscire a trovare, tra gli abbonati dell’Udinese e chi acquista singoli tagliandi degli incontri, mille risposte valide. Il campione sarà ampio con un “range” d’età compreso tra 15 e 70 anni e, ovviamente, sarà rivolto sia agli uomini e alle donne. I tempi? Contiamo di chiudere per fine giugno e, quindi, per inizio luglio avere le risposte ai questionari”.

Lo scopo, preciso, di questo sondaggio è stato spiegato nel dettaglio dal patron Gianpaolo Pozzo intervenuto anch’egli alla conferenza stampa di presentazione. “Vogliamo riportare i tifosi allo stadio – ha detto l’azionista di riferimento bianconero – e recuperare quel numero di supporters che, via via, nel corso degli anni hanno deciso di non venire più al “Friuli”. Se abbiamo voluto, infatti, riammodernare l’impianto di viale Argentina è perché desideriamo effettuare quel salto di qualità indispensabile per restare costantemente ad alti livelli. E per questo motivo non vogliamo sbagliare nulla, ma abbiamo la necessità di capire dai diretti interessati cosa realmente vogliono per realizzare un’operazione di successo garantito al 100%”.

Un catino pieno e “caldo”, infatti, ha anche un altro obiettivo. “Un giocatore – ha spiegato Pozzo – resta in un club a lungo non soltanto per una componente economica, ma anche ambientale. La cosiddetta “piazza”, infatti, è importante per convincere i ragazzi a non voler andare via. Uno stadio che funga davvero da dodicesimo uomo in campo può aiutarci davvero in questo senso. In quella politica, cioè, di consolidamento ad alti livelli che vogliamo ottenere. Senza dimenticare, poi, che il fattore finanziario è importante. E in una realtà come quella italiana in cui le big del campionato, in Lega Calcio, vogliono mangiarsi tutta la torta e in cui noi stiamo lottando con le unghie e con i denti, uno stadio sul modello tedesco post mondiale 2006 è fondamentale”.

Pozzo, quindi, ha spiegato nel dettaglio anche come è andato l’incontro avvenuto sabato scorso in comune tra l’Udinese Calcio, l’amministrazione Honsell, il Credito Sportivo e il Coni. “Sono molto soddisfatto – ha concluso -. La parola, adesso, passa al comune che dovrà stilare la convenzione, di durata tra i 65 e i 99 anni, indispensabile per procedere. Tempi? Sono fiducioso che la firma possa avvenire entro luglio per iniziare, poi, i lavori entro dicembre”.

[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]

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