Dura un tempo la Lazio prima di sciogliersi sotto la pendici del Vesuvio. Gli uomini di Reja, nella prima frazione, dimostrano di potersela giocare con i più quotati avversari passando anche in vantaggio grazie a Lulic che, servito spalle alla porta, si gira e calcia, battendo l’estremo difensore avversario. Il primo tempo sembra poter sorridere ai colori biancocelesti, ma Mertens ristabilisce la parità con un destro che termina la sua corsa sotto il sette della porta difesa da Berisha. La svolta del match arriva ad inizio secondo tempo: rigore per il Napoli, espulsione per la Lazio. Sul dischetto va Higuain che non sbaglia, ripetendosi poi al 67°. La rete di Onazi serve solo ad alimentare le speranze, quella di Higuain ad interrompere i sogni di rimonta laziali. La Lazio torna nella Capitale a mani vuote.
FORMAZIONI – É emergenza in casa Lazio: sono sette in tutto gli assenti, uno per ruolo. Scelte quasi obbligate per Reja che schiera Berisha tra i pali, Radu, Ciani e Cana in difesa. Centrocampo a 4 con Konko, Ledesma, Onazi e Lulic e tridente composto da Candreva, Mauri e Felipe Aderson. Benitez risponde con Higuain, Insigne e Mertens, Callejon si accomoda in panchina.
PRIMO TEMPO – Parte forte il Napoli, ma gli avanti partenopei non riescono ad impensierire più di tanto la retroguardia biancoceleste. Fioccano le ammonizioni: nei primi 10 minuti finiscono sul taccuino dell’arbitro Higuain, Jorginho e Cana che rischia addirittura il rosso per un fallo al limite dell’area sul “Pipita”, lanciato a rete. Con il passare dei minuti la Lazio prende coraggio, al 15° è Mauri, servito da Candreva, a rendersi pericoloso, ma il suo tiro finisce di poco a lato. Passano 4 minuti e ci prova anche Felipe Anderson, destro secco che non trova il bersaglio grosso. Sono le prove generali del gol che arriva con Lulic che, servito spalle alla porta, supera Albiol e batte Reina con un destro chirurgico sul secondo palo. Il vantaggio laziale scuote il Napoli che avanza il baricentro e al 29° va vicino al gol con Higuain, ma Berisha si supera, toccando quel tanto che basta per salvare la porta biancoceleste. Gli uomini di Reja non ci stanno a farsi mettere sotto e rispondono subito con Felipe Anderson che salta Mertens e calcia, Reina risponde presente. E’ un botta e risposta continuo. Behrami ci prova con il sinistro dal limite, palla sopra la traversa: dall’altra parte Onazi prova ad imitare il collega, cambia il piede, ma non il risultato. Si ha la sensazione che il risultato possa cambiare da un momento all’altro, sensazione che diventa realtà neanche un minuto dopo quando Mertens si mette in proprio, supera un paio di difensori biancocelesti e scarica un destro imparabile sotto il sette della porta difesa da Berisha. Nel recupero si accendono gli animi, Mertens non lascia il pallone, ritardando la rimessa laterale della Lazio: Ledesma toglie la sfera dalle mani del belga, che cade a terra. Scaramucce in campo, Banti estrae il giallo per i due giocatori protagonisti. La prima frazione termina 1-1, un risultato che non accontenta nessuna delle due compagini in campo.
SECONDO TEMPO – Cambio nelle fila del Napoli, esce Albiol, dentro Fernandez. La partenza dai blocchi dei partenopei è fulminante: al 3° Martens si presenta in area, Cana lo stende. Rigore per il Napoli, per il centrale albanese c’è il cartellino rosso. Sul dischetto va Higuain, Berisha intuisce, ma non riesce a toccare la sfera che gonfia la rete per il vantaggio napoletano. Con la Lazio in dieci la partita sembra in mano ai partenopei, che la amministrano come meglio credono. Reja prova a cambiare, fuori Mauri dentro Helder Postiga: dopo un’ora di gioco i biancocelesti inseriscono un attaccante. Falso nueve da una parte, bomber di razza dall’altra: è tutta qui la differenza tra Lazio e Napoli ed Higuain lo dimostra quando, lanciato da Insigne, scherza con Novaretti presentandosi da solo davanti a Berisha. Tocco di interno destro e 3-1. Il numero 9 napoletano potrebbe ripetersi poco dopo, ma stavolta è Berisha ad esaltarsi, ripetendosi anche sul siluro di Insigne. L’ultimo ad arrendersi è Candreva, ma il suo tiro da posizione defilata termina al lato della porta di Reina. Quando sembra tutto scritto ci pensa Onazi, servito splendidamente da Ledesma, a riaccedere gli animi biancocelesti con un destro che passa sotto le gambe di Reina. Non bastano 4 minuti di recupero ai ragazzi di Reja per ristabilire la parità, ci pensa ancora Higuain a firmare il poker. Il San Paolo resta, ancora una volta, un tabù impossibile da sfatare
[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]