Allegri alla vigilia di Champions: “Juve, dobbiamo passare il turno”

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AllegriTORINO – Il motto è sempre lo stesso, “fino alla fine”, e Allegri lo ricorda ai suoi giocatori. Nella conferenza stampa tenuta nel tardo pomeriggio, il tecnico bianconero non si è sbilanciato più di tanto. “Abbiamo analizzato i nostri avversari, riguardando la loro partita contro la Roma: partivano in svantaggio, e hanno dimostrato tutta la loro bravura nel dare il massimo in queste partite, sfruttando nel modo migliore gli episodi”.

Non vuole cali di tensione Massimiliano Allegri, cosciente del fatto che “Il Porto farà un’ottima partita per provare a  ribaltare il risultato”.

Ha affermato inoltre “Bisognerà fare le cose giuste, giocando una partita seria e soprattutto bisogna assolutamente vincere”. L’imperativo, dunque rimane lo stesso: vincere, perchè alla Juventus è quella l’unica cosa che conta.

“Noi dobbiamo passare il turno, entrare nelle prime otto in Europa sentendoci al loro livello e creare i presupposti per essere sempre più consapevoli del fatto che possiamo vincere la Coppa, così come le altre grandi squadre europee”.

La formazione che scenderà in campo

Non ha lasciato trapelare grandi notizie sulla formazione che scenderà in campo domani sera alle ore 20:45 contro il Porto. “Giocherà Marchisio con al fianco o Khedira o Pjanic. Sturaro ha qualche problema. Qualche dubbio sul terzino destro legato alle caratteristiche offensive del Porto”. Lo schieramento a due a centrocampo, lascia presagire il fatto che davanti giocheranno ‘I fantastici 4’ Higuain, Dybala, Mandzukic e Cuadrado, con il colombiano che rientra in campo dopo il turno di squalifica scontato in campionato.

Intervento su Juventus-Milan

É tornato anche sulle polemiche post Juventus-Milan, dribblando le domande dei giornalisti con grande stile: “Faccio un discorso più ampio: dobbiamo dare un percorso diverso al calcio italiano, e lo dobbiamo fare per le nuove generazioni, per i bambini che frequentano le scuole calcio e vedono gli esempi dei grandi. Nella vita servono regole, educazione e rispetto, e poi va inculcata una cultura della vittoria e della sconfitta.

Noi tutti, in Italia, abbiamo il vizio di ricordarci solo di quello che viene deciso ‘contro’ e mai ‘a favore’: se vogliamo essere costruttivi dobbiamo davvero iniziare a pensare al futuro. Venerdì è stata una bellissima partita, ma è stata anche una delle sfide con il Milan meno equilibrate degli ultimi anni. Chi vince 23 partite su 28 come abbiamo fatto noi non è attaccabile”.