Allenamenti individuali nei centri sportivi: la fase 2 per il calcio giocato

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Bologna: "Da lunedì allenamenti individuali facoltativi al centro sportivo"

Dagli allenamenti individuali nel calcio alle parole di Spadafora sul protocollo sanitario per gli sport collettivi

Con la nuova fase 2, oggi è stata concessa la possibilità agli sportivi di poter ricominciare gli allenamenti in maniera individuale. Ma come funzionano gli allenamenti individuali in un centro sportivo di una squadra di serie A? Cosa serve allenarsi individualmente dopo uno stop per uno sport di squadra?

Queste sono delle domande che ci poniamo, non tanto per le discipline individualiste dove il singolo è già di per sé solo, ma per capire come possa uno sport collettivo allenarsi singolarmente. Innanzitutto c’è da capire che prima di ritornare al calcio giocato i calciatori devono riprendere un allenamento costante per riportare in condizione il tono muscolare; non dimentichiamoci che lo stop di due mesi è lunghissimo se lo paragoniamo alla pausa estiva dove un calciatore ha 20 giorni di riposo tra la vecchia e la nuova stagione.

Quindi prima di tutto il calciatore deve tornare in condizione fisica e questo può avvenire anche singolarmente, il problema sorge quando si deve mettere in condizione una rosa di 25 giocatori con un programma individuale. Non tutti potranno farlo nei centri sportivi delle società perciò si danno delle direttive univoche e una dieta adatta come se fossimo nella pausa di giugno.

L’attività nei centri sportivi invece si deve organizzare in maniera chirurgica per evitare assembramenti, proprio come ha fatto oggi l’Udinese: l’attività – secondo quanto riportato dal club friulano – avverrà nella osservanza pedissequa delle norme di sicurezza e del distanziamento sociale come prevede la legge, con i giocatori che entreranno, in maniera scaglionata e programmata solo ed esclusivamente nei campi di allenamento.

Tutti gli ambienti chiusi ovvero palestre, spogliatoi, foresterie e altri ambienti rimarranno off limits come prevede la legge. Tutto ciò ovviamente sarà facoltativo così come richiesto dall’AIC fino a quando la Federcalcio non rinvierà un nuovo protocollo sanitario da portare al vaglio del governo.

Secondo indiscrezioni rese note da Damiano Tommasi (presidente dell’AIC) dovrebbe essere al vaglio per venerdì. Il ministro Spadafora ha annunciato proprio oggi che per la ripresa degli allenamenti individuali sono state sentite tutte le massime autorità dello sport italiano e ha aggiunto parlando del protocollo: “Ora siamo al lavoro per il protocollo per gli allenamenti degli sport di squadra e per le Linee guida per la riapertura delle strutture in cui si pratica lo sport di base”.

Il passo è indubbiamente incoraggiante verso un ritorno allo sport giocato.