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Amichevole LA Galaxy-Juventus 3-1: brutta figura per i bianconeri

La preparazione fisica differente sostenuta, il ritardo di condizione dei Nazionali al debutto, la maggior freschezza (non solo atletica) degli avversari, l’assenza di Tevez (risparmiato in panchina per un risentimento muscolare). Detti gli alibi (di ferro), si può passare ai fatti: Juve umiliata dai Los Angeles Galaxy, che saranno pure i campioni in carica della MLS ma restano qualitativamente lontani anni luce; sconfitta con tre schiaffi, per giunta su errori propri; schiacciata fin dai primi minuti di gioco, con reazione effettiva solo sul primo gol. Quelli che avevano perso con lo stesso risultato contro il Real Madrid mercoledì, hanno battuto la squadra di Conte 3-1.

Di Matri, su una ribattuta conseguente un tiro di Quagliarella, l’unico segno tangibile della presenza bianconera in campo e primo gol dell’attacco in questa campagna estiva. Quello della punta lodigiana è stato il momentaneo pareggio, colto solo tre minuti dopo il meritato vantaggio americano: al 36′ Juninho aveva lanciato verticalmente Gonzalez, lesto a bruciare Bonucci e bravo nel Buffon con un bel colpetto sotto.

Incolpevole, il portierone azzurro, miracoloso in precedenza su Donovan (10’) e su Sarvas (17’). Non solo fisica, evidentemente, la superiorità dei Galaxy, pronti ad approfittare dello smarrimento degli uomini di Conte, con gambe troppo imballate e con idee poco chiare. Non che, cambiando nove elementi su undici, la situazione sia migliorata nella ripresa.

Dopo un quarto d’ora, infatti, Donovan ha bucato Storari e costretto il tecnico salentino alla soluzione estrema, quella che vedremo questa stagione quando si tratterà di dover recuperare: dentro Vucinic e 4-3-3 con Llorente e Giovinco a completare il reparto offensivo. Volontà e classe, va bene, ma scarsa pericolosità: solo lo spagnolo ha sfiorato la rete, su servizio della “Formica atomica”.

Persa praticamente la gara, la Juve ha finito col perdere pure un pizzico di dignità, non tanto per il 3-1 di Keane al 43′, quanto per la dinamica che ha portato al gol dell’irlandese: pallone maldestramente controllato da Pirlo (e siamo al suo secondo errore evidente, dopo il rigore fallito contro l’Everton), retropassaggio da dilettante e gigantesco regalo all’ex Inter, per l’estasi dello “Dodger Stadium”. Per la Juve, non un dramma, questa sconfitta, ma di certo una figuraccia: martedì a Miami, avversaria la perdente di Valencia-Inter, l’ultima amichevole a stelle e strisce. Per evitare l’ultimo posto.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]

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