Analisi tattica Napoli-Fiorentina: spettacolo al San Paolo, Insigne stellare

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Il Napoli gioca sul velluto, la Fiorentina è confusa, scoordinata, sfibrata. Che spettacolo al San Paolo. E Insigne è stellare. É terminata con un pirotecnico 4-1 la gara di ieri sera al San Paolo di Napoli dove gli uomini di Sarri hanno affrontato la Fiorentina di Paulo Sousa. A timbrare il cartellino per il Napoli sono stati  Koulibaly (8′ pt.), Insigne (36′ pt.) e due volte Mertens (12′ st. e 19′ st.). Per la Fiorentina Ilicic (15′ st.)

NAPOLI – Una gara scoppiettante quella andata in scena al San Paolo ieri sera. La squadra di Sarri si è confermata un’armata temibilissima, coi “tre scugnizzi” che in fase offensiva impressionano sempre di più. Il Napoli vince 4-1 e rimane aggrappata alla speranza di un possibile passo falso di domenica prossima della Roma per tentare di agganciare in zona Cesarini la seconda piazza. La sconfitta della Fiorentina invece permetterà al Milan oggi di consolidare aritmeticamente con una vittoria il sesto posto. Addio ai sogni europei dunque per Sousa.

L’analisi tattica della gara

Il Napoli si è schierato con il classico 4-3-3 (Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Hamsik, Jorginho, Zielinski; Callejon, Mertens, Insigne). Le caratteristiche che contraddistinguono la squadra di Sarri in Serie A sono ormai note e ieri sono state messe in mostra. Nella prima frazione di gara il Napoli è stato un po’ impreciso nei passaggi elementari, sbagliando molto soprattutto con Hamsik.

La Fiorentina con il suo 3-4-2-1 (Tatarusanu; Tomovic, G. Rodríguez, De Maio; Bernardeschi, Badelj, Vecino, Olivera; Ilicic, Cristoforo; Kalinic) ha provato a creare superiorità in fase offensiva. Molto scomposta la squadra di Sousa nelle uscite, così come molti sono stati gli errori tecnici durante tutta la gara.

La fase difensiva delle due squadre

In fase difensiva, i partenopei mantenevano la linea molto alta. Quando la Fiorentina girava palla e retrocedeva per reparti quando non c’erano sbocchi, il Napoli alzava il proprio baricentro alzando il pressing sul portatore di palla a cui venivano ostruite le vie di passaggio più pericolose.

Una tecnica ben diversa rispetto a quella della viola che invece preferiva chiudersi (in maniera scoordinata) in difesa e cercare di pressare il Napoli timidamente e in maniera piuttosto anarchica.

La fase offensiva delle due squadre

Vedere il Napoli gestire la palla è uno spettacolo. Gli uomini di Sarri hanno trovato il feeling giusto e il San Paolo si diverte. Giro palla veloce del Napoli per illudere il pressing degli attaccanti per poi scegliere una fra le tante opzioni: verticalizzazione per Insigne e Callejon, sfruttare i varchi aperti per gli inserimenti dei centrocampisti o di Mertens, girare sulle discese dei terzini. Un Napoli che crea mille opzioni al portatore di palla, che diventano milleuno quando ha palla Insigne, in grado di inventare assist sul secondo palo eccezionali.

La Fiorentina è invece parsa sfibrata in fase offensiva. Qualche iniziativa di Ilicic e Bernardeschi davano un po’ di brio alla viola che sembrava sfiduciata. Il pressing del Napoli non ha permesso agli uomini di Paulo Sousa di gestire il pallone com’è da loro abitudine. Le assenze di Borja Valero, Sanchez e Astori si sono fatte senz’altro sentire.