Atalanta-Inter 3-2: Denis ferma la corsa dei ragazzi di Stramaccioni

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Sembrano passati anni luce da certi commenti che imperversavano in tv e sui blog in cui mister Colantuono veniva massacrato per il brutto gioco e per ogni minima cosa facesse o dicesse. Sembrano passati anni luce dalle critiche a Consigli anche per il colore delle scarpe.

GIOCO-VITTORIA-CARATTERE E QUALITA’ – Ora, Colantuono ha portato l’Atalanta tra le grandi, non tanto per la classifica da delirio (nerazzurri sono sesti), ma per il gioco, la solidità mentale, la grinta e la qualità dei singoli che compongono questa squadra. Il singolo al servizio di un gruppo è un mix micidiale capace di superare ogni ostacolo.

SOGNI, NON DEPRESSIONI – A questo punto che senso ha continuare a parlare di salvezza? I tifosi hanno diritto a sognare e volere l’Europa. Se poi non arriverà, pace, grazie lo stesso, ma appiattirsi sul solito obiettivo salvezza è deprimente. Fissare e dichiarare un obiettivo, non si rischia, se non lo si centra, di far brutte figure o andare incontro a critiche, ci mancherebbe altro, i tifosi sanno che l’Atalanta vincerà il suo scudetto salvandosi con largo anticipo sulla fine del girone e regalando prestazioni come quelle di ieri sera. Però è giusto sognare e avere ambizioni nella vita, per cui da ora l’Atalanta giochi pensando all’Europa, convinta di essere una grande squadra non sulla carta ma sul campo.

LA QUALITA’ DEI SINGOLI – Questa Atalanta ha qualità da vendere. Un super portire, una difesa ermetica con Manfredini e Stendardo guardiani dell’area di rigore. Peluso esterno che se è quello di ieri è tanta roba, Carmona e Cigarini polmoni e piedi raffinati in mezzo al campo e davanti Schelotto, Bonaventura, Moralez e Denis, quartetto indemoniato che unisce corsa, tecnica, qualità e agonismo.

SUDDITANZA PSICOLOGICA – Che l’Atalanta sia grande, pare se ne siano accorti anche gli arbitri, nonostante certi tifosi continuino a parlare per luoghi comuni (contro le grandi subiamo torti), l’Atalanta è stata graziata di un rigore contro  a Milano contro il Milan e ieri sera gli è stato concesso un rigore molto dubbio su Moralez. Attenzione: ci sta, per carità, sono errori umanamente comprensibilissimi. Sono altri gli episodi che fanno imbufalire un tifoso: gol di Muintari negato al Milan l’anno scorso con tanto di campionato perso, il fuorigioco di Vidal e mancata espulsione di Lichstainer in Juve-inter. Questi sono episodi clamorosi che un arbitro non può non vedere. Mettiamoci pure il fuorigioco di Denis all’olimpico, ma non certo il fuorigioco di Densi millimetrico contro la Smap.

DENIS – A propostito di Denis, devo fare una precisione ai soliti “tifosotti” da tastiera che con pregiudizio leggono le mie opinioni. Premetto che Denis è il giocatore che tutti i tifosi vorrebbero avere per impegno, serietà, professionalità, attaccamento alla maglia e sacrificio, ma è ovvio che da un attaccante ci si aspettano i gol e anche ieri, nel primo tempo, si è letteralmente divorato un gol a porta spalancata calciando il pallone sulla Maresana. Nel secondo tempo ha segnato un gol più facile difficile da sbagliare che segnare e su rigore. Bene, se ripartirà da qui, saremo tutti contenti di riavere un bomber vero.

COLANTUONO A FISARMONICA – Non ci sono più aggettivi per il mister di Anzio. I suoi colleghi studiano gli avversari come un oggetto unico da affrontare, mister Colantuono, prepara ogni giocatore nell’uno contro uno in base ai singoli avversari. L’Atalanta è una squadra che gioca a fisarmonica, ottima nel possesso palla ad allungarsi e ripartire e altrettanto abile a ricompattarsi e coprire gli spazi nella fase di non possesso. Grande mister, l’Europa è il giusto premio alla sua carriera!

TIFO – Non commento gli scontri pre-partita dei tifosi che hanno lanciato sassi contro i pullman dei tifosi dell’Inter, ma se oggi si parlerà più di questo che di un’impresa memorabile, sapete a chi rivolgervi… Mentre sugli spalti, il solito immenso tifo nerazzurro, vero dodicesimo uomo in campo.

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]