Atalanta-Juventus 0-3: inarrestabile Tevez, bianconeri concreti

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logo-juventusÈ una corazzata blindata: la Juve vince anche contro l’Atalanta, ancora senza subire reti.
Merito di Buffon, che respinge (beffardamente) un rigore (dubbio) di Denis. Davanti, invece, ci pensa sempre Carlitos (nuova doppietta per Tevez), con primo ausilio di Morata. Contro i nerazzurri più frenetici che concreti, “Madama” compie così la quinta prova di forza consecutiva. Domenica, lo scontro diretto con la Roma promette emozioni.

Per Allegri, il turnover è cosa lontana: Morata è un bluff, dall’inizio Llorente al fianco di Tevez, con Pogba di nuovo a saltellare al centro. Atalanta con Gomez ad assistere Denis ed il “bianconero” Boakye primi oppositori della manovra ospite: Marchisio è praticamente marcato a uomo, ingabbiato. Ed il terreno di gioco è insidioso: Tevez e più di un compagno, come quelli della Fiorentina una settimana fa, devono cambiare scarpette.

Avvio veemente dei nerazzurri, animati da un Colantuono esagitato. La Juve è paziente e, con intelligenza, arriva ad offendere: al 17′, è Pogba a parare un tiro velenoso di Tevez, al culmine di un’azione prolungata. Sempre dell’argentino la prima conclusione in porta di “Madama” (26′): niente di che. Meglio la seguente: al volo su servizio di Evra, neutralizzato con un minimo di difficoltà da Sportiello.

Diminuisce l’intensità dell’Atalanta, monta l’avanzata della Juve. E straripa. La fitta rete di passaggi degli uomini di Allegri, foriera di gol nelle ultime occasioni, sortisce effetti. E segna sempre lui, Carlitos Tevez: Lichsteiener, liberato sulla corsa da destra, porge al centro un pallone che Vidal non raggiunge, ma l’argentino sì. Vantaggio Juve al 36′.

I nerazzurri accusano il colpo e non arrestano la deriva. “Madama” sente la difficoltà avversaria e, come uno squalo all’odore del sangue, si lancia sulla preda. Al 41′, il raddoppio è sfiorato: Pogba svirgola da buona posizione, Llorente si avventa e per poco non anticipa in maniera vincente Sportiello. Al 45′, la grande paura per un presunto grave infortunio ad Ogbonna, rimasto senza sostituti: invece, è solo un dolorino e Bonucci lo manda letteralmente a quel paese.

Ripresa ad andamento lento, almeno fino al 55′. Poi, la fiammata improvvisa. Chiellini si fa sorprendere alle spalle dal fresco Molina (ma il tuffo dell’Under21 è molto sospetto): rigore. Una telecamera inquadra Buffon: si sfrega i guantoni, quasi smanioso di fare la sua parte dopo quattro giornate praticamente da spettatore. Con l’indice della mano sinistra addirittura mostra a Denis, suo avversario dal dischetto, che si butterà da quel lato. Lo fa e lo fa con il guizzo del campione: vantaggio difeso. Ma la Juve ha un campione assoluto anche davanti: ribaltamento, azione prolungata, pallone al limite a Tevez, tiro rasoterra nell’angolino alla destra di Sportiello. Raddoppio bianconero, strapotere bianconero.

La “Vecchia Signora” vince, ma non arresta la pressione, come se fosse sotto: impressionante. Colantuono perde le staffe ed il posto in panchina, allontanato. Tevez non sfrutta la corsa di Morata al 72′. Molina dà vita alle velleità locali: botta senza fortuna. Morata coglie quello che era nell’aria: cross di Pereyra, testa dell’ex madrileno. Primo di una lunga serie per Alvaro. Finisce così.

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[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]