Bari, il punto: i mali di inizio stagione

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logo_lega_serie_bNon saranno certo due sconfitte consecutive a far suonare campane a morto ma, insomma, ora in casa Bari un piccolo campanello d’allarme fa sentire il suo sinistro rintocco. I biancorossi segnano poco (solo sei gol in otto partite), non mandano mai in rete i propri attaccanti (eccezion fatta per Galano, due centri) e non sono mai riusciti a rimontare una volta passati in svantaggio (vedi gare contro Siena, Lanciano e Avellino).

Quel che preoccupa maggiormente è però il gioco. Provate a vedere le sintesi delle partite disputate sin qui dai galletti, salterà agli occhi un dato lampante. Il Bari riesce a rendersi pericolo quasi esclusivamente attraverso due soluzioni di gioco: i colpi di testa di Ceppitelli su calcio d’angolo e i tiri dalla distanza di Defendi, Sciaudone e Galano. Per il resto si naviga a vista: pochissime le azioni corali pericolose, cross dalle fasce mai sfruttati a dovere e attaccanti che raramente trovano lo specchio della porta avversaria. Trame di gioco assai prevedibili, dunque, che gli ultimi due avversari hanno saputo imbrigliare facile facile. Le radici di questo problema sono intuibili.

Innanzitutto si sta facendo sentire la mancanza di Bellomo, e non solo in fase di costruzione ma anche quando c’è da sfruttare i calci di punizione. L’attacco biancorosso, poi, al momento paga non solo l’assenza di Caputo, ma anche la latitanza di Fedato, fino ad oggi copia imbronciata del gioioso folletto visto in campo l’anno scorso. Alonso, Beltrame e Joao Silva, infine, sono ancora a secco: certamente non è questo un buon motivo per mandarli alla garrota dopo così poche partite e però di sicuro una soluzione tattica che ne affili le unghie va trovata. Di armi nella giberna messa a disposizione da Angelozzi, Alberti e Zavettieri ne hanno, basta farvi ricorso.

[Diego Fiore – Fonte: www.tuttobari.com]