Benitez: buono l’approccio del nuovo tecnico del Napoli

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logo-napoliL’inizio non poteva essere dei migliori e, del resto, il prologo era stato perfetto. Incitamenti a Insigne, richieste ai tifosi dei 10 luoghi più belli di Napoli da visitare, larghi sorrisi sul lungomare e nessun accenno di fastidio. Rafa Benitez ha iniziato nel modo migliore la sua avventura a Napoli e la conferenza stampa di presentazione ha confermato l’impressione. Si è mostrato equilibrato, sereno ma anche molto sicuro delle proprie convinzioni e del progetto da affrontare. Si è lasciato andare a un paio di battute molto simpatiche, ha sorriso e molto cordialmente risposto ad ogni domanda. E già ci ha dato il suo soprannome: si chiamerà Rafè. Si dirà, è facile farlo al primo giorno di scuola, ma Benitez è così: professionale ma cordiale, serio ma sorridente, insomma il prototipo perfetto di allenatore per i media e per i tifosi. Il campo è un’altra cosa e lì dovremo avere tutti pazienza e dargli fiducia. Benitez ha spesso fatto riferimento all’importanza dell’unione tra squadra e città: “Se i tifosi, come hanno già dimostrato, ci saranno affianco…”.

Da uomo intelligente ed anche un tantino furbo, ha capito che il sostegno dell’ambiente è fondamentale, nel calcio italiano e soprattutto in una città dove la squadra “è molto più di un sentimento”. Insomma Benitez ha conquistato tutti, a parole però. Attendiamo il verdetto del campo ma gli dobbiamo tempo, fiducia e linea di credito. De Laurentiis ha affermato che con lui si apre un nuovo ciclo ed è giusto che sia così. Il Napoli però riparte da un secondo posto e da un’ossatura di squadra forte e migliorabile. É ovvio che Benitez pensi alla crescita pluriennale della squadra ma una frase ha confortato tutti: “Se posso vincere lo faccio subito”. Ecco. Per farlo servono almeno 3 acquisti di primissimo livello. Possono andar bene Mertens, Nkolou e Raffael ma per salire di livello occorre altro. Serve un difensore di primissima fascia, penso a Dedè o Vertonghen, oppure a certezze in serie A come Astori o Ogbonna (ormai della Juve).

Lo stesso dicasi per il centrocampista e per l’attaccante che (eventualmente) sostituirà Cavani. La telenovela Edi ha ampiamente stancato ma ci sono due fattori nuovi: gli striscioni di parte della tifoseria, francamente ingenerosi, i segnali distensivi da De Laurentiis in conferenza stampa, lanciati a Edi contemporaneamente alle sollecitazioni sarcastiche inviate ai club inglesi. E’ il gioco delle parti. Tornando all’organico da migliorare, servirà anche un terzino, perché nella difesa a 4 almeno due tra Maggio, Zuniga e Armeno non sono adatti agli schemi di Rafè. Lo step in avanti, garantito teoricamente dal progetto Benitez, dipende anche dagli acquisti. Non ci resta che attendere.

[Dario Sarnataro – Fonte: www.tuttonapoli.net]