Bologna, il punto. W. Fuochi: “Non lamentiamoci sempre”

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Domenica scorsa contro il Brescia sono arrivati i tre punti ma anche qualche mugugno da parte di chi vorrebbe un Bologna può concreto e presente nella fase realizzativa. Fino a che punto sono giustificati questi mugugni davanti a un successo così importante?
Forse la gente si aspetta di più e allora non s’accontenta. Per me, i tre punti vengono prima di tutto.  E quando arrivano, vanno in ogni caso festeggiati. Domenica pomeriggio, vedendo Bologna-Brescia, si faceva la conta dei pochi tiri in porta. Dovevamo ancora vedere Inter-Milan. Partita per il primato… Non lamentiamoci sempre, via.

E’ sceso in campo dall’inizio il tridente formato da Ramirez, Gimenez e Di Vaio, che in molti avevano invocato nei giorni scorsi. Attacco promosso, vista anche la rete di Di Vaio su assist di Ramirez, ma che lascia anche la convinzione di poter dare di più.
Attacco promosso perchè Di Vaio s’è inventato un gol da urlo. Il resto da rivedere. Non è un’offesa per nessuno, solo una constatazione.

La partita contro il Brescia ha comunque fatto segnare un punto a favore del partito “Gimenez titolare e non inserito a partita in corso” mentre probabilmente ci si attendeva qualcosa di più da Ramirez. Come si gestisce un talento come il suo, visto che è importante dargli il tempo e il modo di inserirsi al meglio ed evitare nello stesso tempo che venga schiacciato dalle troppe aspettative?
I talenti giovani si gestiscono lasciandoli in campo a giocare. Se sanno che, sbagliando, escono, tendono a strafare per meritarsi il posto e finiscono per fare in meno. La fiducia si dà solo coi fatti. E i fatti sono che, se credo in te, ti tengo dentro anche quando butta male.

Domenica prossima contro il Napoli mancheranno sia Perez che Mudingayi: ben venga quindi il recupero di Krhin, che nello scampolo di partita giocato contro il Brescia ha fatto vedere buone cose. Al San Paolo, visti sia l’avversario che la situazione contingente, dobbiamo aspettarci un Bologna che farà della prudenza la sua regola base?
Prudenza ne occorre sempre, specialmente in trasferta. Magari è la volta che, coi due medianoni fuori, i giovani devono giocare, per amore o per forza. Krhin, in particolare, va rivisto su tempi più ampi, detto che, nella mezz’oretta scarsa col Brescia, ha fatto vedere qualcosa.

Si ritorna a parlare di un tema che era in primo piano già lo scorso campionato: il Dall’Ara è un fortino ma fuori casa il Bologna stenta. Come si può invertire il trend in trasferta?
In trasferta spesso incidono fattori mentali, ci sono squadre, soprattutto giovani, che ritengono certe partite poco affrontabili. Ma basta poco perchè il vento giri, un bel risultato e scatta l’autostima.

Sul fronte societario, ieri c’è stato il pagamento degli stipendi e giovedì è stato annunciato quello dell’Irpef. Lo stesso presidente Porcedda ha invitato a questo punto a parlare solo di calcio giocato. E’ dunque in arrivo un periodo da cielo sereno su Casteldebole?
Il cielo sereno dipende dalla società, da ciò che fa, e non da chi osserva, e commenta quel che succede.

[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]