Bologna-Sampdoria ai raggi X

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BOLOGNA – É durata solo mezzora questa volta la “bella” Samp, per poi cadere nel solito black-out che assale sistematicamentre la squadra di Giampaolo da ormai tre partite. La luce si è spenta al 30′ del primo tempo per riaccendersi solo occasionalmente.

Il Bologna ha subito nettamente una Sampdoria padrona del campo per due terzi del primo tempo, ma ha poi preso in mano le redini dell’incontro per non lasciarle fino alla fine.

I motivi di questi cali, a questo punto, si pongono forse sotto l’aspetto tattico e mentale, ma non riguardano quello fisico, come qualcuno aveva ipotizzato in settimana, perché sarebbe impensabile sostenere che una squadra di questo livello sia incapace di reggere 80’/90′ alla quinta di campionato.

La chiave della partita

In realtà la chiave della partita è stata a nostro avviso una mossa di Donadoni, che ha individuato in Torreira crocevia delle azioni doriane e ha spostato su di lui Nagy in marcatura a uomo.

A questa soluzione tattica ne ha aggiunta una strategica, ovvero il superamento del centrocampo blucerchiato con lanci lunghi a cercare dapprima il solo Destro e poi anche Krejci prima e Di Francesco poi.

Non a caso i due gol del Bologna sono arrivati da passaggi lunghi su Krejci che è stato uomo assist spietato e perfetto sulle conclusioni vincenti di Verdi (euro-gol il suo) e Destro.

Insomma la Sampdoria esce per la prima volta quest’anno sconfitta giustamente e Giampaolo deve forse recriminare su una insolita staticità di pensiero che non gli ha comunque impedito di individuare in Cigarini e Schick i cambi giusti.

L’ingresso in campo dell’ex atalantino ha un po’ allentato la morsa sul centrocampo che il blocco di Torreira aveva sortito, mentre la dinamicità di Schick ha ravvivato un po’ il settore in cui agiva Quagliarella.

La trappola di Donadoni, che aveva impostato la partita sull’attesa nella propria metà campo, stava miseramente fallendo, ma il tecnico felsineo ha dimostrato di saper leggere la gara con abilità e intelligenza.

La moviola

Sono da annotare anche i due episodi relativi alle espulsioni di Barreto e Di francesco, sicuramente più incisiva sull’andamento della gara la prima rispetto a quella del bolognese a cui è stato mostrato il rosso a tempo ormai esaurito. Entrambe sono da ritenersi le classiche vicende da cartellino “arancione”, e neppure troppo intenso. L’arbitro ha effettivamente usato per i due giocatori il medesimo metro, ma è innegabile che i minuti trascorsi in 10 dalla Samp sono stati maggiori.

Tra i bolognesi sugli scudi soprattutto Krejci, che è stato il vero uomo-partita. Nonostante la sconfitta e i deludenti 60′ minuti disputati, buone notizie per la Samp arrivano dalle prestazioni di Skriniar, che ha riscattato gli errori in cui è caduto contro il Milan, di Regini, che ha interpretato molto bene il ruolo non suo di esterno sinistro, e di Praet che, seppure con qualche imprecisione, ha dimostrato di saperci veramente fare e di crescere di giorno in giorno nella conoscenza del nostro calcio. Il solito Viviano ha poi evitato che la sconfitta fosse ancora più pesante.