Bologna vs Pescara: i punti di forza delle finaliste play off

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Serie B logoTra il tardo pomeriggio e la serata di ieri il campo ha emesso il suo verdetto, a contendersi l’ultimo posto disponibile sul treno che porta alla Serie A saranno Bologna e Pescara. Entrambe le squadre hanno cambiato allenatore a poche giornate dal termine della stagione regolare, sostituendo Diego Lopez e Marco Baroni rispettivamente con Delio Rossi e Massimo Oddo, un avvicendamento che fin qui sta dando i frutti sperati. Inoltre, a livello di organico, di profondità della rosa e di alternative, possono essere considerate le più forti fra tutte quelle che hanno preso parte ai playoff, e probabilmente non solo. Vediamo allora, nel dettaglio, i punti di forza dei rossoblù e dei biancazzurri, quei fattori che potrebbero far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra nella doppia sfida di venerdì 5 e martedì 9 giugno.

I PUNTI DI FORZA DEL BOLOGNA

Esperienza: al comando della squadra, da circa un mese, c’è Delio Rossi, allenatore navigato e maestro di tattica. E in rosa ci sono giocatori come Matuzalem, Maietta, Da Costa, Casarini, Sansone, Acquafresca e lo stesso Cacia, senza dimenticare i ‘veterani’ Gastaldello, Coppola, Morleo e Perez, che per motivi diversi non stanno giocando ma che restano comunque importanti punti di riferimento all’interno dello spogliatoio. In generale, tantissimi rossoblù vantano esperienze importanti in Serie B o addirittura in A, e dovrebbero avere meno problemi degli avversari a gestire la pressione e la tensione di una finale.

Piazzamento in classifica: il Bologna è rimasto al secondo posto per gran parte del campionato, perdendo la promozione diretta solo nel finale di stagione, il Pescara invece si è sempre barcamenato al confine della zona playoff, chiudendo a sette lunghezze dai rossoblù. La regola che prevede di poter passare il turno anche a parità di reti segnate è già stata sfruttata contro l’Avellino, e lo stesso discorso varrà per la doppia sfida con gli abruzzesi. Da non sottovalutare anche il fatto di poter disputare la gara di ritorno in casa, con il Dall’Ara che si preannuncia ancora più caldo di quanto non lo sia già stato in semifinale.

Solidità difensiva: è vero, martedì sera la squadra di Rossi ha subito tre gol a domicilio, ma non va dimenticato che la retroguardia era orfana sia di Gastaldello che di Maietta, ed era composta da un classe ’92 e da ben tre classe ’94. Il venerdì precedente, ad Avellino, la musica era stata ben diversa, la stessa ‘ascoltata’ in campionato, che i rossoblù hanno chiuso con la seconda miglior difesa in assoluto (35 gol al passivo, contro i 55 del Pescara). Fondamentale, dunque, sarà il pieno recupero del centrale ex Verona, senza dimenticare Ceccarelli e Morleo, la cui esperienza potrebbe rivelarsi decisamente utile.

I PUNTI DI FORZA DEL PESCARA

Gioventù ed entusiasmo: in panchina c’è Massimo Oddo, 38 anni, ex allenatore della Primavera, che dal giorno del suo insediamento ha ottenuto tre vittorie e un pari. Un giovane a capo di un gruppo di giovanissimi, i vari Fiorillo, Salamon, Fornasier, Zampano, Brugman, Selasi, Politano e Caprari. Tra i più ‘maturi’, paradossalmente, rientrano il classe ’86 Memushaj, il classe ’87 Melchiorri, il classe ’88 Bjarnason e l’ex rossoblù Pasquato, nato nel 1989, senza dimenticare il vecchio leone Sansovini. Dopo aver fatto fuori il Perugia e il Vicenza, arrivano in finale carichi, spensierati e con addosso la voglia di continuare a stupire.

Attacco prolifico: se la difesa biancazzurra ha chiuso la stagione regolare con 55 gol al passivo, la settima peggiore in assoluto, l’attacco si è invece issato al vertice della categoria, con ben 69 reti realizzate. Il capocannoniere della squadra in campionato è stato Melchiorri (14 gol), centravanti completo che fa già gola a molti club di Serie A, seguito a ruota dal vichingo indomabile Bjarnason (10 gol), re degli inserimenti, e dal trio Sansovini-Pasquato-Memushaj, tutti a quota 6. Grande merito del gruppo è stato quello di saper ovviare all’addio del bomber Maniero, la cui cessione di gennaio al Catania si è rivelata meno dolorosa del previsto.

Condizione fisica: nelle sfide ad eliminazione diretta conta prima di tutto la testa, l’aspetto psicologico, ma è innegabile che se le gambe non rispondono di conseguenza tutto diventa più difficile. Durante l’anno il Pescara ha speso meno del Bologna, e adesso si ritrova con più benzina nel serbatoio, nonostante il turno preliminare disputato contro il Perugia. La squadra di Oddo, inoltre, non deve fare i conti con infortuni pesanti come quelli occorsi a Gastaldello e Zuculini, o con acciacchi fastidiosi come quelli di Maietta e Krsticic. Quando gente come Politano, Bjarnason, Pasquato e Caprari accelera, fa decisamente paura.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]