Bozano: «Il Genoa ha bisogno di una prima punta e di un mediano di quantità»

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Torna la vittoria in casa Genoa e il morale non può che essere alto. L’1-0 contro il Novara firmato Miguel Veloso non ha però ancora mostrato il vero volto del Genoa di Alberto Malesani. Dopo un primo tempo piuttosto opaco, il Vecchio Balordo ha paradossalmente offerto una prestazione migliore in inferiorità numerica dopo l’espulsione di Antonelli (severa o no, difficile da valutare sul momento). Gli aspetti che non convincono riguardano ancora il ruolo della prima punta con un Caracciolo sempre più ai margini del gioco rossoblù, un Constant ancora sotto forma di oggetto misterioso e una difesa che si è esposta spesso e volentieri ai contropiedi del Novara, nonostante una prestazione tutto sommato sufficiente. Per la rubrica “Il giornalista della settimana”, Pianetagenoa1893.net intervista il noto opinionista di Telenord, Edo Bozano, per focalizzare l’attenzione sul momento della squadra di Alberto Malesani.

Quella di ieri col Novara è stata una vittoria importante, una vittoria che porta del fieno in cascina, ma che non ha convinto del tutto l’ambiente genoano.
E’ stata una vittoria fondamentale. Senza i tre punti conquistati ieri, la situazione in classifica si sarebbe fatta decisamente complicata per il poco gioco offerto dalla squadra fino adesso. Credo che l’errore principale sia stato commesso in estate: la squadra non è stata costruita bene. Sono tutti ottimi giocatori, sia chiaro, ma sono grandi solisti che messi insieme non riescono a fare squadra. E il gioco non può che risentirne.

Paradossalmente si è visto un Genoa migliore in inferiorità numerica.
Il gruppo c’è: ho notato un affiatamento decisivo che in situazioni avverse, come avere un uomo in meno, riesce ad esaltare l’intera squadra. I giocatori hanno fatto quadrato, compattandosi come non avevano fatto in undici contro undici e nonostante l’inferiorità hanno giocato meno peggio della prima frazione.

Se nel primo tempo si è visto un Genoa opaco, nella ripresa Malesani ha saputo dare più sicurezza alla squadra con gli inserimenti di Dainelli e Jorquera.
Grazie all’innesto di Dainelli, la difesa ha saputo ritrovare una certa compattezza. Penso che l’ingresso dell’ex viola sia stato più importante di quello di Jorquera, ieri forse in leggero calo rispetto alle prestazioni precedenti. Quel che è certo, però, è che il giocatore cileno ieri doveva essere schierato titolare: sarebbe stato più utile far subentrare un Merkel nel finale per contenere le iniziative novaresi dopo l’espulsione di Meggiorini.

Per due giocatori come Constant e Caracciolo quella di ieri poteva essere una buona occasione per riscattarsi, ma così non è stato: se il primo non è ancora riuscito ad ambientarsi, il secondo sembra totalmente estraneo al gioco del Genoa.
Constant rappresenta il grande mistero di questo inizio di stagione: lo stesso Malesani ha difficoltà nel decifrarlo, non avendogli ancora trovato una determinata posizione in campo. È il classico buon giocatore che non riesce a trovare la giusta collocazione nella squadra. Caracciolo invece, paga le carenze del gioco rossoblù e la mancanza di rifornimento di palloni in avanti. Tuttavia, penso che non sia il centravanti adatto per una squadra come il Genoa.

La mancanza di una punta di peso si specchia sulle fatiche compiute da Palacio nello svolgere sostanzialmente due ruoli allo stesso tempo.
Palacio non può e non deve fare sia da prima, che da seconda punta. Così facendo lo si distruggerebbe fisicamente, prosciugandogli quelle energie che da seconda punta lo portano a fare la differenza. El Trenza ha bisogno di un attaccante centrale, di peso, al quale girare attorno: snaturandogli il ruolo, perderebbe la brillantezza necessaria per fare quello che sa far meglio.

Oltre al problema della prima punta, ieri si è potuta notare la facilità con cui il Novara si sia reso pericoloso più volte con il contropiede. È un aspetto su cui Malesani dovrà lavorare?
Il problema arriva dal centrocampo che non da la necessaria protezione alla difesa, lasciandola da sola in balia delle folate degli avversari. Va bene che manca Kaladze, finora il miglior centrale di difesa per il Genoa, ma aldilà dei difetti della retroguardia, il vero problema sta nella mediana che non riesce a fare filtro: ieri infatti, il Novara ha bucato più volte il Genoa per vie centrali.

L’assenza di Kucka, o comunque di un centrocampista che “faccia legna”, si fa sentire.
Personalmente schiererei Kucka anche con una gamba sola, in un centrocampo così esposto e facile da saltare. Malesani non lo fa giocare, è una scelta: c’è da dire però che non ci sono alternative al centrocampista slovacco. Se a gennaio andrà via, come è probabile, il Genoa dovrà assolutamente cautelarsi con un mediano di quantità, che faccia legna in mezzo al campo. Ad esempio ieri, in Siena – Atalanta è salito in cattedra un giocatore come Gazzi, vero lottatore e rubapalloni di centrocampo, che, oltre ad aver segnato il gol del 2-2 finale, ha saputo proteggere sia la difesa che le azioni impostate da D’Agostino. Il Genoa ha bisogno di un giocatore del genere che sappia far rendere maggiormente i compagni di reparto: anche se non dotato di proprietà tecniche eccelse, sa dare protezione e respiro alla squadra. E i costi di mediani del genere non sono poi così astronomici.

Oltre ad avere qualche situazione dubbia, il Genoa può fare affidamento su certezze come Palacio, come Frey e ieri ha potuto contare sulla “sorpresa” Granqvist.
Il difensore è un giocatore da Nazionale svedese e, nonostante gli manchi ancora un po’ di esperienza, può venire sempre bene. Palacio non si scopre certo oggi: il suo compito però non è quello di supplire le carenze della squadra, ma è quello di fare la differenza. Mentre su Frey mi sento di dire che sia l’unico vero grande acquisto del mercato estivo.

Una menzione speciale va fatta per un giocatore ritrovato come Miguel Veloso, protagonista di un autentico “magic moment” tra il gol-vittoria di ieri e la rete su punizione in Nazionale portoghese.
Nella stagione scorsa, Veloso ha avuto diverse difficoltà tra ambientamento, tra la differenza di gioco tra il Portogallo e l’Italia e la sua scarsa forma fisica. Il Veloso attuale non ha più di questi problemi: è in gran condizione, ha capito la vita e il calcio italiano e ora può mostrarsi per il giocatore di livello quale è.

Per finire, giovedì arriva il Bari per la Coppa Italia e domenica l’insidiosa trasferta di Cesena, forte della prima vittoria in campionato nel derby contro il Bologna: il Grifone va alla ricerca di conferme.
Il Genoa può godere di un’ottima posizione in classifica, forse leggermente superiore al gioco fin qui messo in mostra. Ora questo vantaggio dev’essere sfruttato. La sfida in programma al Manuzzi di Cesena riserverà non poche difficoltà per la truppa agli ordini di Alberto Malesani: uscirne con un risultato positivo, non dico per forza una vittoria, sarebbe importante e utile per la classifica. Giovedì invece arriva la Coppa Italia, alla quale si potrebbe fare più di un pensierino visto che dopo la squadra di Torrente, se non erro verrebbe l’Inter, che in questo momento non può certo pensare con tutte le sue forze alla Coppa Italia. Sarebbe un obiettivo interessante per il Genoa, per Preziosi e per la tifoseria.

[Daniele Zanardi – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]