La tormenta di neve e il vento non fermano la 33enne valdostana che, grazie a questo successo, é l’azzurra con più vittorie in Coppa del Mondo
MONT TREMBLANT – A ventiquattrore di distanza dalla prima vittoria nel gigante di Mont Tremblant, Federica Brignone concede un clamoroso bis nella seconda gara fra le porte larghe in programma sulla pista canadese. E stavolta la sua impresa è ancora più bella: dopo un interlocutorio sesto posto nella prima manche, la tigre di La Salle si scatena in una seconda parte di gara condizionata pesantemente dalla tormenta di neve e vento che imperversava minuto dopo minuto, discesa dopo discesa. E mentre le avversarie, impaurite, tiravano il freno a mano, Brignone ha buttato le punte a valle, aggredendo ogni malcapitata porta che le si presentasse davanti, fino a sbaragliare la concorrenza per un 2’11″95 che le consente di superare Sofia Goggia con 23 trionfi in testa alla classifica delle plurivincitrici italiane in coppa.
Dietro a lei il vuoto, con la sola Lara Gut-Behrami a limitare i danni, ma staccata di 33 centesimi, mentre Mikaela Shiffrin si è dovuta giocoforza accontentare del terzo posto a 39 centesimi, con Clara Direz quarta e Petra Vlhova quinta. La giornata azzurra si arricchisce nella top-10 della presenza di Marta Bassino, ottava, e Sofia Goggia, decima e ancora una volta con le migliori nella specialità. Punti importanti anche per Elisa Platino, ventesima, e Roberta Melesi, ventunesima, mentre non si sono qualificate per la seconda manche Asja Zenere, Beatrice Sola e Laura Pirovano.
La classifica generale si aggiorna con Shiffrin a quota 470 punti, seguita da Vlhova con 391, Gut-Behrami con 325 e Brignone con 320, quella di gigante vede la sfida fra Gut (325) e Brignone (320). Il circuito torna settimana prossima in europa con due supergiganti e una discesa sulla pista di St. Moritz.
“Questo giro sono veramente orgogliosa di me stessa – racconta la campionessa valdostana -. Non si vedeva veramente nulla nella seconda manche, le condizioni climatiche erano veramente difficili e peggioravano minuto dopo minuto. A quel punto nessuna riusciva a stare davanti a Direz, fra una manche e l’altra parlavo con mio fratello Davide e ci dicevamo che nell’ultimo mese abbiamo trovato spesso queste condizioni, dovevo farmi trovare pronta. Così sono uscita dal cancelletto con la rabbia giusta dopo la prima manche, ero convinta e ho provato a dare il massimo, evidentemente avevo il sole dentro di me. Il coraggio in queste condizioni è molto importante e al tempo stesso avere coscienza di quello che si sta facendo e pensare a come sciare, perchè non vedi per terra. Occorre lavorare molto con la sensibilità, ricordare dove ti trovi in pista e anche se il tuo corpo può bloccarsi, devi cercare di andare controvoglia”.