Campi di calcio e impatto sull’ambiente: alcuni consigli

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“Una soluzione efficace e all’avanguardia per correre ai ripari in fretta è un sistema innovativo in erba ibrida ideato per unire i pregi dell’erba naturale con la resistenza dell’erba sintetica”

campo calcioLe microplastiche rappresentano uno dei più gravi problemi d’inquinamento dell’epoca moderna. Ogni anno migliaia di tonnellate di plastica vengono scaricate nel Mediterraneo e l’Italia è uno dei tre Paesi che lo inquinano maggiormente. Questo materiale può rimanere nelle acque oltre 100 anni: un tempo lunghissimo che si ripercuote non solo sul nostro benessere ma su quello dell’intero pianeta. Si legge nella nota di POWERgrass®:

“E tra le più grandi fonti di rilascio di microplastiche e materiali dannosi rientra la categoria dei campi sportivi in erba sintetica che, secondo i dati della Figc, in Italia sono 2.954, circa il 22% del totale (13.249). Microplastiche e metalli pesanti: ecco cosa nasconde un campo interamente sintetico. E quando sarà da smaltire? Si avrà tra le mani un rifiuto eco-tossico.

Il problema è gigantesco e bisogna risolverlo in fretta, per questo motivo la Commissione Europea ha recentemente emanato una decisione storica che cambierà il volto dei campi sportivi in Europa. La norma REACH, entrata in vigore il 17 ottobre 2023 con l’obiettivo di ridurre la dispersione delle microplastiche nell’ambiente, vieta la messa nel mercato della gomma per campi sintetici. Il rapporto stilato dall’Agenzia Chimica Europea (ECHA) stima che ogni anno nell’UE/SEE vengano utilizzate circa 50.000 tonnellate di microplastiche e che circa 42.000 tonnellate vengano rilasciate nell’ambiente. Il divieto si applica dopo 8 anni dalla sua entrata in vigore, per dare ai proprietari e ai responsabili degli impianti il tempo di adottare alternative. Tuttavia, parallelamente il divieto di esportare i rifiuti di plastica nei paesi del terzo mondo ha fatto triplicare i costi per lo smaltimento di questi rifiuti.

Una soluzione efficace e all’avanguardia per correre ai ripari in fretta è un sistema innovativo in erba ibrida ideato per unire i pregi dell’erba naturale con la resistenza dell’erba sintetica”.

«Lo studio della ECHA redatto su incarico della Commissione Europea ha rivelato che granuli gomma utilizzati per il riempimento dell’erba sintetica è una delle principali fonti di emissioni di microplastiche nell’ambiente. Grazie ai bassi costi di manutenzione e alla facilità di installazione, i campi da calcio in erba artificiale sono stati la soluzione preferita e hanno permesso lo sviluppo del calcio amatoriale, ma ora c’è la necessità di fare passi in avanti nel rispetto dell’ambiente per ridurre l’inquinamento mondiale» afferma il ricercatore ed esperto Niko Sarris di POWERgrass®. L’azienda sviluppa sistemi, impianti e metodi innovativi per la realizzazione e la manutenzione di campi sportivi: l’omonimo sistema nasce nel 2011 e nel 2018 integra i principi dell’agricoltura rigenerativa nella manutenzione del tappeto erboso attraverso un metodo di facile applicazione che cattura fino a 8 volte più CO2 offrendo un impatto ambientale positivo.

Si legge ancora nella nota: “Questo tipo di sistema ibrido favorisce la crescita dell’erba naturale e può contrastare il problema delle microplastiche e rilascio di metalli dalla gomma che viene utilizzata per i tradizionali campi sintetici. Inoltre, prevede costi ridotti di manutenzione e genera risparmi rispetto a tutti le altre superfici sportive. Superando così tutti i limiti dei vecchi sistemi ibridi, migliorando le condizioni di crescita dentro un’erba sintetica studiata ad hoc. Il sistema ibrido, inoltre, pur mantenendo le prerogative di gioco che amano i professionisti, punta ad offrire un terreno da gioco per oltre 1.000 ore l’anno, che corrispondono alla domanda di mercato di quasi tutti i club dilettantistici ed i campi d’allenamento dei professionisti. L’innovazione consiste nell’incrementare la resistenza del prato all’usura nell’arco della stagione, mantenere la superficie senza buche e rendere agevole il rinnovamento del sistema: quindi maggior numero di ore di gioco su prato rinforzato di qualità, meno costi di manutenzione ordinaria e maggiore durata nel tempo”.

«Abbiamo notato che l’erba naturale cresce meglio dentro al sistema perché le radici sono protette dagli stress termici. L’impatto ambientale è positivo per merito del contributo dell’erba naturale che contribuisce ad abbassare la temperatura, catturare CO2 e polveri sottili ed in genere contribuisce in modo sostanziale a tutti e sei obiettivi ambientali di sostenibilità durante la fase di manutenzione. Nel manto ibrido di POWERgrass® non facciamo uso di pesticidi o concimi di sintesi e le fibre sintetiche sono protette dall’erba naturale e, finché questa sarà mantenuta costantemente, le fibre sintetiche non saranno esposte al sole e non subiranno l’invecchiamento a causa della foto-ossidazione dei raggi UV» aggiunge l’esperto.