Catania: i giocatori da … valutare

CATANIA Continua il viaggio nei 32 volti del Catania. Dopo aver parlato dei rientranti e dei partenti, soffermiamoci su quelli dei giocatori da.. valutare. Tra i certi ed i meno certi, di esser ceduti o confermati, c’è chi spera in un ritocchino e chi invece a rilanciarsi dopo un’annata opaca.

Il buon vino d’annata...

Mariano Julio Izco: Il recordman di presenze in maglia rossazzurra ha un nuovo tecnico da conquistare. In passato non ha mai fallito l’operazione simpatia, per generosità e dedizione è il centrocampista che ogni allenatore di calcio vorrebbe in squadra, anche solo a dar l’esempio di come ci si allena. E’ il veterano del gruppo nonostante l’anno di nascita sia il 1984. Juventus e Fiorentina hanno chiesto informazioni, lui non chiude alla cessione ma intanto apre la stagione delle interviste ai giocatori.
Giovanni Marchese: Reduce da una stagione esaltante è in odore di rinnovo ma intanto strizza l’occhio a Fiorentina e Cagliari, forse solo per far ingelosire il Catania. Riconfermarsi è il passo più difficile del processo di crescita. Sulla fascia sinistra rilancia la sfida a Capuano, quest’anno troverà anche qualche giovanissimo ed impertinente concorrente in più.
Nicola Legrottaglie: La guida terrena e spirituale di questo Catania. Un collegamento tra la terra ed il cielo, lui indica la via, se i compagni l’ascoltassero di più ed imparassero più in fretta il Catania sarebbe già lassù.. in alto. Il più anziano del gruppo, che a Catania ha ritrovato le soddisfazioni della gioventù stavolta corroborate da profonda serenità interiore.
Sergio Almiron: L’anno scorso iniziò zoppicando, ma con l’intenzione di mettersi alle spalle l’annata terribile vissuta a Bari, che avrebbe dovuto esser quella della sua conferma ai livelli già mostrati ad Empoli. L’appuntamento si ripete a Catania, ma in condizioni parecchio differenti. Per cui è chiamato a far la differenza, come il miglior Almiron dello scorso anno.

Riscatto
Cristian Llama: L’ultimo suo acuto, il goal di volé a tagliare la pioggia scesa sul Catania – Sampdoria di due anni fa, resta indimenticabile. Ma da quel giocatore portato alla ribalta da Mihajlovic ci si attende di più, molto di più. Operato tutto l’operabile, la nuova stagione deve a tutti i costi esser quella della consacrazione in serie A, specie in caso di partenza di uno tra Gomez e Barrientos. Il Catania non può più attendere, lui nemmeno..
Davide Lanzafame: Restare a Catania è stata una sua precisa volontà, che non poteva non trovare l’accondiscendenza di un club come il Catania molto attento alle motivazioni dei propri giocatori. Il suo è un caso annoverabile tra i pochi ma gravi errori di Montella, che dopo averlo gettato nella fossa dei leoni, schierandolo terzino contro il Milan (roba da incubi notturni), se n’è sbarazzato gettandolo in panchina per mesi, onde poi riproporlo nel suo vero ruolo, ma con sei mesi di ritardo nella preparazione sugli schemi offensivi rispetto ai compagni. Maran è avvisato: non è un terzino.
Marco Biagianti: Da tre anni si attende il ritorno. Un peccato aver un giocatore delle sue potenzialità e non riuscire ad averlo a disposizione con continuità. Avrà superato i problemi fisici che lo falcidiano da tempo, troppo tempo?

Conferme

Francesco Lodi: Come lui, in Italia, molti pochi. Lo definiscono il “Pirlo dell’Etna”, lui che a Catania ha sempre detto di trovarsi bene aggiungendo la propria disponibilità a firmare a vita per la maglia rossazzurra. Le motivazioni per restare certo non mancano, la nazionale? Potrà raggiungerla solo giocando ad alti livelli con continuità. In un anno è maturato tantissimo, se si pensa alle difficoltà registrate all’inizio della scorsa stagione. Continuare così..
Nicolas Spolli: Era tanto felice nell’annunciare su twitter il suo rinnovo col Catania fino al 2015. Si spera che il tempo e l’estate non abbiano mutato il suo stato d’animo e la determinazione con cui va affrontato il ritiro. E’ un baluardo della difesa, uno dei punti saldi che danno stabilità al Catania.
Gonzalo Bergessio: Ha grande voglia di dimostrare che oltre a far segnare sa anche come segnare, se messo nelle condizioni di farlo. Stimato da allenatore e compagni per il grande spirito d sacrificio e di squadra mostrato in campo, ha declinato le offerte argentine ribadendo la propria volontà di restare in Europa. Il suo presente è il Catania, il suo futuro dipenderà dai goal.

Un ritocchino o dobbiamo dirci addio?

Pablo Barrientos: Il Barrientos stufo, indolente e demotivato lo conosciamo già, e sappiamo quanto improduttivo possa dimostrarsi tanto per la squadra che per esso stesso. Dopo tre anni di inattività, in cui il Catania ha più dato che ricevuto, sarebbe stato opportuno un attestato di stima nel porger firma in bianco sul rinnovo del contratto. Così non è stato, perché così è il calcio e Barrientos.. è il calcio. Gli anni incalzano ed il Pitu deve decider cosa fare da grande, se esser l’idolo dei tifosi catanesi, entrar nella storia di questo club, o vagare nei club più ricchi e blasonati d’Europa per tornare a “morire calcisticamente” dove è nato, al San Lorenzo, conosciuto ed amato solo da chi lo conosceva ed amava già.
Alejandro Gomez: Ritocchino anche per lui? Le offerte alternative mancano, non gli interessamenti di più e più squadre. E’ un tassello importante ma meno insostituibile di Barrientos. Per altro, vista la giovane età, comprensibile sarebbe la sua ambizione nel cercar di prender il volo verso alti ingaggi.

Se ne sono dimenticati

Wellington: L’esterno brasiliano avrà perso nuovamente la strada per Catania come lo scorso Gennaio?
Mario Paglialunga: Preso infortunato e mai visto realmente ai livelli attesi. Non è stato convocato per il ritiro.

Dobbiamo dirci addio!?

Ciro Capuano: Poco spazio la scorsa stagione, un infortunio e Marchese che non va più via da quella fascia sinistra di cui prima era sempre stato proprietario. La vita da gregario non è facile, specie per un giocatore come lui che questa vita l’ha già sofferta, a Palermo. Anno nuovo, nuovo tecnico, i primi giorni ed i primi confronti saranno potenzialmente decisivi per comprendere quale possa esser il suo posto nel nuovo Catania, e se un posto per lui, che il Catania ha detto vorrebbe sposare a vita, ancora ci sia.
Alessandro Potenza: Arrivò nel Gennaio di cinque anni fa in coppia con Capuano ed ora rischia di andar via insieme all’ex dirimpettaio della fascia sinistra. L’infortunio dello scorso anno l’ha fatto cadere nell’oblio, ma è solo l’ultimo dei tanti.

Quanta bella gioventù

Pietro Terracciano: Sa che Frison, nelle gerarchie di Maran, partirà davanti, ma sa anche di aver parecchia strada, davanti, da poter percorrere. Le motivazioni non possono mancargli, la voglia di emergere nemmeno dopo quanto di buono mostrato lo scorso anno, quello del suo esordio in serie A da poco più che ventenne.
Giuseppe Bellusci: Vale la pena ricordare l’anno di nascita, 1989. Nonostante la giovanissima età è riuscito ad imporsi, lo scorso anno, come centrale di saldo affidamento. In prospettiva una colonna sulla quale costruire il Catania del futuro. Il carattere non gli è mai mancato, ne ha da vendere. Saprà conquistarsi la fiducia di Maran.
Andrea Catellani: Conoscendo la dedizione e la passione che mette nel gioco del pallone, avrà passato tutta l’estate a provare e riprovare “l’uno contro uno” col portiere, il tiro in porta “senza pietà” e tutto quello che la scorsa stagione gli ha precluso la possibilità di vedersi garantita la minima dose di continuità utile a conquistarsi la fiducia di tecnico e pubblico. Ha i numeri, adesso deve tirare le somme e moltiplicare i risultati.

Volti nuovi

Amidu Salifu: Riscatto e controriscatto, questa la formula con la quale è stato prelevato da Firenze. A Catania ritrova Maran, il tecnico che lo fece esordire in B. Le motivazioni non mancheranno, come la concorrenza in mediana.
Alberto Frison: Altra conoscenza di Maran, che lo ebbe al Vicenza due anni fa. E’ il primo anno in A per il giovane portiere, classe 1988, probabilmente quello dell’esordio, tutti sperano anche quello dell’immediata consacrazione ai massimi livelli. La carica è massima.
Souleymane Doukara: Ieri segni in quarta serie, oggi vai in ritiro con una squadra di serie A. Sogno o son desto? Doukara sogna ad occhi aperti. Astro nascente o cometa?

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]

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