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Catania: non si muove nulla in attacco se non parte Lopez

CATANIA Qualche mese fa, il Catania rinunciava a rinnovare il contratto con Ezequiel Alejo Carboni perché fiducioso di poter chiudere, nel breve, la trattativa con il Rosario Central per Mario Paglialunga, anch’esso centrocampista centrale ma più giovane e più “tecnico” di Carboni. Così il contratto di Carboni, amatissimo a Catania, andò in scadenza ed il biondo argentino decise di ritornare in patria a chiudere la propria carriera, vicino casa, al Banfield, lui che nelle giovanili del Banfield era nato. Intanto, a Catania, Mario Paglialunga, presentato alla stampa, chiedeva tempo per recuperare dall’infortunio che l’aveva tenuto fermo per oltre sei mesi e dimostrare quindi il proprio valore. Tuttavia, anche quanto ristabilito, stenta a trovar spazio per poter accumulare i minuti necessari a concorrere per un posto da titolare; l’uscita dalla Coppa Italia, dove Montella prova ad impiegarlo con continuità, non gli giova e presto cade tra le terze linee: in tribuna.

È Dicembre intanto, ed anche in Argentina si pensa ai regali, quindi accade che papà Carboni debba accontentare le richieste dei propri piccoli che, dramma sportivo, tifano Lanus: acerrima rivale del Banfield i cui tifosi prendono malissimo le fotografie che ritraggono un proprio giocatore nel negozio ufficiale del Lanus, e non ammettono alcuna giustificazione. Complice anche un rendimento tutt’altro che soddisfacente, il club argentino chiede la rescissione, che il giocatore accetta non senza prima aver spiegato le proprie ragioni. Resta così vacante un ruolo da centrocampista, chi potrebbe ricoprirlo? La risposta pare ovvia: Mario Paglialunga, il ragazzo giunto a Catania con le medesime prerogative che adesso lo vogliono rientrante in argentina ma sia chiaro, solo per sei mesi, in prestito.

Una pratica a cui il Catania è solito e che anzi, ha spesso funto da prassi per i giocatori giunti infortunati e quindi penalizzati nel trovar spazio in un campionato sconosciuto e maggiormente competitivo, rispetto alla Primera Division, qual è la serie A. È stato così per Pablo Alvarez, ceduto al Rosario Central nel gennaio 2009, per Pablo Barrientos, in prestito all’Estudiantes fino al Giugno scorso, Cristian Llama, rinforzo dei Newell’s Old Boys nell’inverno del 2008.

Chi è in predicato di tornare in Argentina con un biglietto di sola andata è invece Pablo Ledesma, arrivato dal Boca Juniors dopo un corteggiamento estenuante, ma a cui il primo serio infortunio della carriera pare abbia tolto parecchi degli stimoli mostrati nei suoi primissimi mesi in rossazzurro. Un peccato viste le premesse e le promesse che ne avevano accompagnato l’arrivo. Non è mai riuscito a far la differenza in positivo, come ci si attendeva anzi, spesso è anche entrato in polemica col pubblico, come dopo la rete del 3-0 nel derby interno col Palermo. Adesso, più che a rivolerlo indietro, è il Catania a spingerlo nuovamente verso il Boca, che nelle ultime ore pare abbia chiuso la trattativa per il suo ritorno stando almeno alle parole durissime postate su Twitter – e riprese da tutti i maggiori quotidiani on-line argentini – da Cristian Llama, suo ex compagno di squadra: “Sei venuto a piangere davanti alla squadra per i tuoi problemi. Noi ti abbiamo sostenuto e tu adesso ci ripaghi andando via senza nemmeno salutare. Sei una persona disgustosa!”.

Parole che ricordano, nei toni, quelle usate dall’addì Lo Monaco nei suoi riguardi: “Ledesma è un caso vergognoso, è un giocatore che è qua da anni ma che ha giocato pochissimo ed adesso intende continuare a prender soldi dal Catania senza far niente”. Dopo alcuni giorni la replica del giocatore arriva tramite le agenzie di stampa argentine: “Sono pronto anche a rinunciare al mio stipendio per tornare al Boca, solo dovrò parlare coi dirigenti del Catania per quanto dovuto da qui alla scadenza del mio contratto – tuttavia precisando – col Boca c’è stato un contatto verbale, un sondaggio, nulla di più mi ha informato il mio agente”.

Nulla di nuovo invece sul fronte “portieri”, né in entrata né in uscita. Andujar, nonostante sia “il portiere della nazionale argentina”, pare non avere offerte a lui congeniali, e resta parcheggiato a Torre del Grifo. All’infinità di nomi fatti per un suo eventuale sostituto: Curci, Leali, Manninger, Arcari, Gabbarini, Marchesin, Viviano, si aggiunge anche Doni (Liverpool). Jo, attaccante dell’Internacional de Porto Alegre arriverà solo in caso di cessione di Maxi Lopez. L’attaccante ha richieste arcinote: Ambrugo, Fulham, Fiorentina alle quali potrebbe sommarsi l’interesse della Roma e dell’Atletico Madrid; ma nessuna di queste soddisfa le richieste economiche del Catania. La strategia della società e del giocatore è quindi attendere fino all’ultimo giorno disponibile, un’offerta congrua sia alle aspettative economiche del Catania, sia a quelle tecniche del giocatore, che storce il naso quando gli si parla di squadre non italiane. Restare? Potrebbe, ma a quel punto ci sarebbe da trattare il rinnovo, ed a Catania i rinnovi più onerosi, dei giocatori che dovevano.. ma non sono andati via come plusvalenze, sono sempre i più travagliati; meglio evitarli, sempre.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]

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