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Catania: un successo che da morale

Quarantuno giorni dopo l’ultima volta, la vittoria è tornata ad allietare la settimana del Catania e dei suoi sostenitori. Stavolta, però, il triplice fischio finale dell’arbitro De Marco ha avuto tutto un altro sapore rispetto a quello che il 29 settembre sancì la conclusione di Catania-Chievo. La vittoria ottenuta contro l’Udinese, infatti, ha un significato parecchio diverso da quella altrettanto importante arrivata contro i gialloblu guidati allora da Sannino. Se il successo di fine settembre sembrava avere tutto il sapore di un ‘ritorno alle vecchie abitudini’, quello sui friulani rappresenta piuttosto una vera e propria liberazione dopo tante ( troppe) parole, tanti (troppi) infortuni e tanta (e mai troppa) paura.

Sia chiaro, i 3 punti raccolti sabato devono rappresentare soltanto un punto di partenza e non certo un punto d’arrivo per un Catania che naviga tuttora in acque agitate e che non gli appartengono . Ma, nel calcio, la componente psicologica non va mai sottovalutata e potersi approcciare alla sosta con 3 punti in più in tasca ed una vittoria appena ottenuta è un vantaggio non da poco.

Vale però la pena di sottolineare, una volta di più, che la squadra di mister De Canio è riuscita ad imporsi sull’Udinese nonostante le numerose e pesantissime assenze, che rappresentano ormai una costante sin dall’inizio della stagione. Senza nulla togliere a chi è sceso in campo – peraltro proprio contro l’Udinese si fa fatica ad individuare qualcuno che abbia reso al di sotto della sufficienza – le assenze di Bergessio, Spolli, Barrientos e Plasil sono ‘tanta roba’, per dirla alla Stramaccioni.

Al di là dei meritati complimenti di rito, però, mister De Canio merita anche un riconoscimento speciale. Decidere di tenere fuori anche Biraghi, Alvarez ed Izco (quest’ultimo in palese difficoltà fisica), quando si è già costretti a fare i conti con numerose assenze forzate, è sintomo di coraggio, personalità ed esperienza, requisiti che non mancano certo al tecnico di Matera.

La scelta di puntare, a sorpresa, su Capuano e Guarente e quella – non meno sorprendente – di lanciare Rolin nell’inedito ruolo di laterale destro, è stata premiata. E’ stata la vittoria del gruppo, dei ‘gregari’ chiamati a diventare protagonisti proprio nel momento più importante, di giocatori (Guarente e Maxi Lopez in primis) chiamati al riscatto. In pochi, alla lettura della formazione iniziale, avrebbero immaginato che quello scelto da De Canio fosse lo schieramento ideale per mettere sotto scacco l’Udinese. Ed invece così è stato. La compattezza dei reparti, la voglia di riscatto di alcuni, la grinta di tutti e la ‘forza del gruppo’ hanno fatto il resto.

Da qui si riparte, con tanta consapevolezza in più e tanta (ma non troppa) paura in meno. E con un Maxi Lopez in più nel motore. Uno che, quando il gioco duro, dimostra sempre di avere una marcia in più.

[Renato Maisani – Fonte: www.mondocatania.com]

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