Di Vaio: “Penso che il Bologna sia pronto, anche se andare a giocare a Napoli non sarà facile”

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logo-bolognaQuando parla del Bologna gli capita di usare  il “noi”, segno di un legame con il rossoblù che non si è mai spezzato. E un giorno nel Bologna tornerà, da dirigente. Ma il presente di Marco Di Vaio – 20 gol in questo anno abbondante in Canada, comprese due reti in Coppa – è fortemente ancorato all’impegno in campo. ZO ha fatto ilo punto della situazione con l’ex capitano rossoblù per parlare della sua esperienza al Montreal Impact e del Bologna che sta nascendo.

Domenica con la trasferta a Napoli inizierà ufficialmente il campionato. Vedi un Bologna pronto per il via della stagione? “Sabato non sono riuscito a vedere la gara di Coppa Italia contro il Brescia perché eravamo in campo anche noi. Ho comunque letto i commenti e visto gli highlight: sembra che la squadra abbia fatto una buona partita. La prima gara ufficiale in agosto non è mai facile, penso che il Bologna sia pronto, anche se andare a giocare a Napoli non sarà facile. Il gruppo è su per giù quello dello scorso anno, i giocatori si conoscono e sanno quello che vuole l’allenatore quindi partono già più avanti rispetto agli anni passati: penso che possano fare bene”

La gara di Coppa Italia di sabato scorso ha intanto detto che il Bologna non può prescindere da Diamanti… “Non è una novità. Alessandro per noi è fondamentale, è rimasto al contrario di quello che poteva pensare tanta gente, convinta che se ne sarebbe andato. E’ il capitano e il trascinatore della squadra e siamo contenti e felici di averlo con noi perché fa la differenza”.

E il Bologna può prescindere da Taider, in queste ore al centro del mercato per un possibile passaggio all’Inter? “Dipende da tanti fattori. Ha dimostrato di essere un buon giocatore, è giovane e dopo appena due anni può fare il grande salto: può essere attratto da questo e non è semplice, per lui, gestire questa situazione. Se la società dovesse ricevere quello che desidera in termini di soldi e contropartite, può essere un buon affare per tutti, altrimenti Taider rimarrà a Bologna e dimostrerà il suo valore in rossoblù”.

Lo scorso sabato è stato ufficializzato il ritorno di Perez. Tu lo conosci bene, che Perez ritrova il Bologna? “Carico. Ha dimostrato la sua volontà e la sua voglia di tornare: è rimasto sempre a Bologna e, come ha detto lui stesso, non se n’è mai andato. E’ un giocatore d’esperienza, tutti sanno quello che può dare in campo e a livello di spogliatoio: è un acquisto importante per la squadra”.

Bianchi riuscirà a non far rimpiangere te e Gilardino? “Ha dimostrato negli anni quello che vale. E’ carico ed è un professionista: quello di cui ha bisogno la squadra. Ha voglia di mettersi in mostra e, a 30 anni, di mostrare ancora il suo valore: penso possa fare grandissime cose”.

Chi può essere, a tuo avviso, la sorpresa del prossimo campionato? Qual è il giocatore su cui scommetteresti? “Mi aspetto tanto da Krhin. Conosco il livello del giocatore e la persona, e secondo me è arrivato il momento di dimostrare le sue qualità. Mi auguro che lo stesso Bianchi, da questo punto di vista, possa confermare le sue qualità: per il Bologna sarebbe fondamentale”.

Tu sei reduce dalla doppietta segnata sabato scorso al Dc United. A Bologna sei rinato, questa per te è una sorta di terza giovinezza? “Mi sto divertendo ancora e sono contento di questo. E’ un’esperienza molto positiva per me e per la mia famiglia: va bene così”.

Com’è il tuo rapporto con la famiglia Saputo, proprietaria del Montreal Impact? “Buonissimo. Sono italo-canadesi, ci sono stati dei momenti di difficoltà soprattutto all’inizio ma hanno grande passione per questo sport e hanno voglia di fare e di crescere”.

L’esperienza in Canada si sta rivelando per te vincente dal punto di vista sportivo e importante anche a livello personale. Che cosa ti porterai, in Italia, da questa avventura? “L’organizzazione e la prospettiva con cui vedono gli sport nel Nord America. Il livello è altissimo, ci sono grossi professionisti e anche il rapporto con i tifosi è di grande civiltà. Ti lasciano vivere e questa per me è una cosa molto positiva che mi ha fatto crescere ancora di più”.

Quando tornerai in Italia deciderai con il presidente Guaraldi il tuo ruolo all’interno del Bologna. Sarà un ruolo in qualche modo legato ancora al campo o ti senti pronto per un incarico ‘da scrivania’? “Sinceramente in questo momento faccio fatica a pensarci. Vedremo quando smetterò e quando tornerò. Ci sarà modo e tempo per capire quello che voglio fare, sarebbe già importante il fatto di poter iniziare una nuova avventura ma in questo momento faccio fatica a pensarci perché sono ancora preso dalla voglia di giocare: ci sono ancora degli obiettivi da raggiungere e sono concentrato su questo”.

Tua moglie tiene una rubrica su ZO in cui parla di te e della vostra vita in Canada: che voto dai alla Malisa-giornalista? “Direi un 7 + 1: il 7 è suo e l’1 è mio, visto che l’aiuto un po’”.

[Cinzia Saccomanni – Fonte: www.zerocinquantuno.it]