Europa League, Juventus: emergenza difesa

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logo Europa LeagueNon ha parlato di “partita della vita”, come alla vigilia delle (poco fortunate) sfide di Champions. Non ha evocato il “rumore dei nemici”, come quando sente di dover difendere i suoi in un momento difficile. Ha punzecchiato, Antonio Conte, dando il segnale di attacco alla Fiorentina. Stasera, al ‘Franchi’ ci si giocano i Quarti di Europa League: l’ultimo round, gli ultimi 90′.

«La soffriamo negli ultimi 20′, mente loro ci soffrono per i primi 70′»: la freddura del tecnico, nella conferenza stampa. All’andata, il gol di Gomez dopo la mezz’ora; nelle gare di campionato, la beffarda rimonta a Firenze in poco più di un quarto d’ora e la reazione (con palo di Mati Fernandez) a Torino: i fatti danno ragione a Conte. Che ha sottolineato come la Viola si faccia pericolosa nel finale, però, soprattutto per sminuire i rivali. Finalità enfatizzata anche dal successivo passaggio sulla differente percezione della competizione che porterà alla finale dello Stadium: «Per altri, sarà il massimo – il pensiero sornione dell’allenatore salentino – La Juventus, invece, deve pensare che il suo habitat deve essere la Champions. Per noi, quest’anno, c’è un grandissimo rammarico, quello di esserci fermati alle fasi eliminatorie, a dieci minuti dalla fine».

Visto che la frittata gelata di Istanbul non si può digerire se non la prossima stagione, però, “Madama” si lancerà comunque sul tavolo dell’Europa League per racimolare il meglio: «Cercheremo di onorare l’impegno con il massimo dello sforzo per cercare di andare avanti: con orgoglio, con passione, con entusiasmo, con tutto quello che abbiamo».

Non con Barzagli, né Peluso, né Ogbonna: la lesione di primo grado all’adduttore lungo della coscia sinistra che ha fermato l’ex Toro ha reso di piena emergenza la situazione in difesa. In più mancheranno Marchisio e Giovinco: «É un periodo sicuramente un po’ particolare, forse il più critico della mia gestione alla Juve come infortuni – ha riflettuto Conte – Fanno parte di una annata calcistica, forse avrei potuto fare più turnover». Uomini contati dietro (Caceres-Bonucci-Chiellini), scelte obbligate al centro (Vidal-Pirlo-Pogba), il meglio davanti (Tevez-Llorente).

In porta, manco a dirlo, Gigi Buffon, eroe domenica con il rigore parato a Calaiò: «Oggi è un altro banco di prova – ha detto il portiere, che stasera supererà Zoff nella classifica dei fedelissimi – Quando ci sono queste partite, non c’è qualcuno che ha più da perdere e qualcuno che ha di meno: in rande o in piccolo, ognuno di noi deve guardare il proprio orticello. Juve solo forte in Italia? Le etichette vengono affibbiate velocemente, ma in maniera molto celere si possono staccare. C’è sempre la speranza di far rimangiare le parole e di far ricredere tutti».

Stasera, c’è proprio l’occasione.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]