Fiorentina-Atalanta 3-2: l’analisi del match

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logo-atalantaFIRENZE – Prima di commentare la partita, mi chiedo come mai un giocatore che sette giorni fa ha giocato bene, è stato decisivo con un gol da cineteca per portare a casa tre punti pesantissimi, ma  nonostante ciò, oggi è stato fatto accomodare in panchina al posto del fantasma Denis. A questo punto, la situazione mi ricorda molto i tempi in cui nei cortili, il più scarso della compagnia, per poter giocare le partite infinite di 7 ore, era costretto a portare il Tango nuovo di pacca da casa. Davvero non capisco il motivo per cui un giocatore completamente fuori dal gioco da settembre, continui a partire titolare. Ingiustizia perfetta.

PRIMO TEMPO – Ma veniamo alla pazza partita di Firenze. I nerazzurri (in versione Orange), partono subito forte, andando in vantaggio con Zappacosta al 9’ e creando almeno tre potenziali occasioni da rete, sprecate malamente per decisioni sbagliate negli ultimi 20 metri da Gomez (discreta la sua prestazione) e Moralez. Poi, Denis, ha fatto il resto, cioè niente.

ABBIOCCO VIOLA – Dopo 20’, la Fiorentina, piano piano sembra superare l’abbiocco post pranzo, cominciando a giocare alzando il baricentro e soprattutto mettendo in mostra un Diamanti in forma straripante. Il gol  del pareggio viola arriva al 19’ su cross di Fernandez e colpo di testa di Basanta. Nel finale di primo tempo, la Fiorentina va ancora vicino al gol, ma tutto sommato, un primo tempo equilibrato.

SECONDO TEMPO, EQUILIBRIO SPEZZATO – Nel secondo tempo, entra in campo un’altra Fiorentina, trascinata da Diamanti che da solo porta in giro la retroguardia nerazzurra. Proprio da una sua invenzione, nasce l’azione del secondo gol al 75’. Partita finita? Macchè. Colantuono dopo aver sostituito l’evanescente Denis per Pinilla, inserisce Boakye ed è proprio quest’ultimo, su un tiro/cross di Zappacosta (prova pazzesca), a beffare la difesa toscana, arrivando alle spalle di Savic e mettere il pallone in rete a porta vuota. Quando il pareggio sembrava il risultato più ovvio, ecco la beffa all’85’ di Pasqual che lasciato da solo in area, sfrutta un traversone basso di Rosi e deposita in rete per il 3-2 finale.

RAMMARICO ATALANTA, MA POCA CATTIVERIA – Senza ombra di dubbio, come è successo all’andata, l’Atalanta, esce dal campo con un pugno di mosche, nonostante avesse meritato almeno un punticino. I demeriti sono tutti in quei 20’ iniziali dove con una maggior cattiveria e cinismo, forse si poteva portare il risultato sul 2-0 e avremmo sicuramente visto tutt’altra partita.

POKER DA ZERO PUNTI? – Rispetto all’andata, dove tra Fiorentina, Inter, Juve e Sampdoria, l’Atalanta non fece nemmeno un punto, la sensazione è che già domenica, si può fare risultato contro l’Inter e poi in casa contro la Sampdoria, dopo la trasferta proibitiva di Torino contro la Juve. In attesa degli altri risultati, bisogna stare con le antenne ben dritte, basta un niente per farsi risucchiare nella zona calda. Ringraziate Pinilla, malgrado Colantuono gli preferisca il principino Denis.

CIGARINI E BASELLI – Chiudo con un commento sul fenomeno da tastiera  Cigarini. Quel personaggio che dopo aver battuto il Cesena 3-2 (avessi detto…), ebbe la strafottenza di mandare a fanculo un’intera tifoseria colpevole di aver fischiato la squadra sotto di 2 gol. Fischi, non bombe carta chiodate. Da quella partita, Cigarini è completamente sparito dal campo, regalando prestazioni pessime, mettendo in difficoltà il centrocampo e la difesa nerazzurra. Anche oggi è lui il responsabile numero uno di due gol viola. Detto ciò, l’alternativa Baselli, ritenuto dagli addetti ai lavori un giocatore da grande squadra, si accomoda in panchina. Ora mi chiedo: un giocatore da top club, è possibile che non giochi titolare nell’Atalanta al posto di questo Cigarini? Forse bisognerebbe rivedere i giudizi e riportarli tutti nella giusta dimensione.

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]