Fiorentina: Babacar-Bernardeschi, i destini opposti

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logo FiorentinaBabacar e Bernardeschi si sono fatti sempre compagnia. Nei tanti anni di settore giovanile, nel percorso che li ha portati in prima squadra passando per esperienze formative altrove ma anche nei tantissimi discorsi sulla Fiorentina. La B&B, la B2, i due gioielli della Fiorentina. La loro storia però non è identica e rischia, forse, di avere un destino diverso. Si è un po’ ribaltato il mondo per Baba e Berna. Il primo, di un anno più ‘vecchio’, è sempre stato considerato un predestinato, uno che faceva la differenza anche con i più grandi, tanto da essere aggregato ai professionisti ad appena 16 anni. L’altro invece è cresciuto per gradi, passando anche da qualche difficoltà, come il primo anno in Primavera dove faceva fatica a guadagnarsi una maglia da titolare.

Il senegalese si è perso un po’ per strada, poi si è ripreso la carriera e la maglia viola. Sono arrivate la buonissima stagione scorsa e il ricco rinnovo di contratto, ma è arrivato anche Kalinic e per lui lo spazio si è di nuovo ridotto. L’italiano di Carrara è esploso invece al primo anno di calcio vero, a Crotone, anche se poi tornato alla Fiorentina ha vissuto un anno difficile, tra l’infortunio e Montella con cui non era scattato il feeling. Dal rischio – concreto – di andarsene a costo zero, è invece arrivato il rinnovo (per circa la metà di Babacar) e il grande rilancio firmato Paulo Sousa. Che lo ha reinventato in ruoli impensabili, da mezzala fino ad esterno sia a destra che a sinistra. Con risultati sorprendenti.

Federico si sta prendendo la Fiorentina e sogna la Nazionale, mentre su Khouma iniziano ad aleggiare rumors di mercato che lo accostano, negli ultimi giorni, a Liverpool e Tottenham. Difficile, per non dire impossibile, che i viola possano privarsene a gennaio (salvo offerte clamorose, of course), ma è normale che da qui a giugno sia il giocatore che il club debbano fare tutte le valutazioni del caso. Il tempo. comunque, è ancora dalla parte di Babacar che quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente sotto porta. Ma per prendersi un posto da titolarissimo serve ancora di più in quanto a sacrificio e lavoro per la squadra. Magari può prendere spunto dal suo “gemello diverso”.

[Simone Bargellini – Fonte: www.violanews.it]