Fiorentina: il pagellone viola 2013

Come ogni anno Violanews.com dà i numeri. Tranquilli, nessun delirio all’orizzonte, ‘solo’ le pagelle dell’anno solare. Iniziamo oggi con la difesa, esaltata e criticata a targhe alterne e con un unico ed indiscusso leader: Gonzalo Rodriguez.

NETO 6,5 – Una scommessa vinta a metà da Montella e la dirigenza viola. Il 2013 era iniziato male per il portierino brasiliano, con le papere di Udine e Catania ed il contro-sorpasso di Viviano nelle gerarchie viola. Poi la lenta ma costante risalita tra le voci di mercato estive e lo scetticismo generale. Mica facile per un ragazzo di 24 anni. Lui però ha sempre risposto presente, anche quando quel sacco di mattoni da portare sul groppone sembrava insostenibile, anche (e soprattutto) dopo aver raccolto due volte dalla rete le mitragliette bianconere. C’è ancora da lavorare ma lo spirito ed il talento sono quelli giusti.

MUNUA s.v. – Per lui solo 180′ a disposizione per mettersi in mostra, oltretutto contro gli avversari più morbidi incontrati fino ad ora dalla Fiorentina: Pandurii e Paços. Troppo poco per poterlo giudicare, ma attenzione al mercato: circolano già le voci su un suo presunto ritorno in Uruguay.

LUPATELLI s.v. – La passerella nell’ultima gara della scorsa stagione contro il Pescara e niente più. Almeno sul campo, perché da quanto ne dicono i protagonisti il suo voto in funzione dell’armonia all’interno del gruppo viola schizza alle stelle, rasentando la doppia cifra. “Lupo”, il Borja Valero dello spogliatoio, anche per la capigliatura.

RONCAGLIA 6,5 – Il suo lento declino è iniziato proprio col 2013: l’errore nel finale contro il Pescara e a seguire svariate prestazioni al di sotto delle aspettative. E pensare che in pochi mesi era diventato un super eroe sul quale sono stati scritti aforismi degni del miglior Chuck Norris. Quale sia il vero Roncaglia ancora nessuno lo sa e il mistero potrebbe anche rimanere tale, poiché la società viola starebbe pensando di far partire El Torito qualora arrivasse una buona offerta. Facundo è appena entrato nel giro della Nazionale argentina e per andare ai Mondiali ha bisogno di giocare con maggiore continuità.

TOMOVIC 7 – Arrivato come jolly di riserva, ha pian piano scalzato il sopracitato Roncaglia nelle gerarchie di Montella. Non fa della corsa la sua arma migliore ma negli ultimi mesi ha dimostrato di essere cresciuto anche nella fase offensiva. La sua presenza nello spogliatoio è fondamentale: è stato lui a sostenere Ilicic nei momenti più difficili, e lo stesso ha fatto coi giovani Bakic e Rebic. Insomma, una sicurezza, un giocatore che farebbe comodo a molti. Preziosi, una volta ceduto, disse che Sampirisi era meglio di lui. De gustibus…

SAVIC 7 – Una roccia al centro della difesa al fianco di Gonzalo, ma anche come terzo di sinistra nella retroguardia a tre. Prima scaricato dal Manchester City ed inserito come contropartita tecnica nell’affare Nastasic, poi, dopo una stagione scintillante in maglia viola, cercato da mezza Europa l’estate scorsa con offerte che avrebbero fatto traballare qualsiasi sceicco. La Fiorentina ha resistito puntando ancora su di lui, il montenegrino dal volto scavato. Il suo rendimento in questa stagione fino ad ora è stato più altalenante rispetto ai primi mesi dell’anno ma Savic resta uno dei centrali più affidabili della Serie A.

COMPPER 6 – Prima alternativa di lusso al centro della difesa e modello designato dalla società. Niente male per un classe ’85 costato meno un milione di euro appena un anno fa, l’ennesimo affare del duo di mercato Pradè-Macia. Sicuro in campo, anche se colpito da qualche sporadica amnesia in questo inizio di stagione. É uno dei perni dello spogliatoio viola grazie alla sua simpatica loquacità ma è stata anche una figura determinante nell’ambientamento di Mario Gomez. Ci sono tutti gli ingredienti affinché il suo matrimonio con la Fiorentina continui nel migliore dei modi.

HEGAZI s.v. – Finché la sfortuna non deciderà di dargli tregua, sarà difficile esprimere un giudizio sulle sue potenzialità. Ahmed ha solo 20 anni e sicuramente da questi infortuni uscirà più forte di prima a livello caratteriale. L’augurio è che possa riprendersi presto, Giuseppe Rossi ha tracciato un solco che l’egiziano può provare a ripercorrere. In bocca al lupo!

GONZALO 8 – Quando scende in campo difficilmente non prende la sufficienza abbondante. Viene da chiedersi perché Sabella non tenga in considerazione per la Nazionale uno dei migliori difensori della Serie A. Nel 2013 si è tolto la soddisfazione di indossare la fascia di capitano della squadra. Viene da sorridere se si pensa che è stato pagato “solo” 1,5 milioni, la stessa cifra che un tempo fu investita per il giovane centrale Tagliani e circa la metà di quella spesa per Mazuch. Con il rocker Gonzalo là dietro è tutt’un’altra musica.

PASQUAL 7 – Capitano operaio di mille battaglie viola, un esempio per i giovani, uno stimolo costante per chi suda gomito a gomito con lui. Mai una parola fuori posto, qualche cross a dire la verità sì. Pazienza, perché il bello per lui arriva proprio ora con il rientro di Mario Gomez: i suoi traversoni dovranno essere la rampa di lancio del tedesco. Il rinnovo, meritato, non è altro che la fisiologica conseguenza della sua abnegazione messa in campo, e non solo in questo 2013. Ora lo attende un nuovo anno ricco di sfide. Tra queste ribadire la sua leadership sulla fascia sinistra anche dopo il recupero di Vargas.

ALONSO 5,5 – Probabilmente la famiglia Alonso e la Fiorentina non si riconcilieranno mai. Eppure il buon Marcos quando arrivò in viola dichiarò di voler restituire la Coppa dei Campioni che suo nonno aveva “rubato” alla Fiorentina. La sua storia a Firenze è già chiusa e per il momento il giocatore ha restituito soltanto la maglia numero 3. Nel ritiro di Moena aveva fatto intravedere corsa e buona tecnica che tuttavia si sono affievolite col tempo. Non sempre chi ben comincia è a metà dell’opera.

[Crociani/Rossi – Fonte: www.violanews.com]

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