Frosinone-Roma 0-2: l’analisi del match

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logo Roma“Se non ci confermiamo contro il Frosinone sarà stato tutto inutile”. Così Rudi Garcia due settimane fa, al termine della convincente vittoria contro la Juventus. La Roma ottiene il massimo con il minimo sforzo e esce vittoriosa dal Matusa. Contavano i tre punti, sono arrivati, seppur con tanta sofferenza.

FROSINONE – Una città intera vestita con i colori della squadra laziale. Quasi tutti i tifosi vanno allo partita indossando la maglietta della propria squadra. Tutto lo stadio spinge i propri giocatori ed era normale immaginare una partenza sprint da parte dei ciociari. La Roma ha sofferto il pressing avversario, trovando difficoltà a partire da dietro, come spesso accade. Ha offerto un giropalla lento e prevedibile, troppo spesso lasciando l’iniziativa ai padroni di casa.

TOTTI-DZEKO – Il primo esperimento è fallito. I due si sono spesso pestati i piedi e, con la contemporanea assenza di Pjanic, mancava chi desse il via all’azione. Dopo l’uscita dell’ex centravanti del City, Totti è entrato nel vivo del gioco ma non è stato brillante né incisivo. Con Nainggolan tenuto inizialmente in panchina, i giallorossi hanno così sofferto sul piano del dinamismo, affidandosi alla catena di sinistra Digne-Falque e sperando in un’invenzione di Totti per Dzeko o per Gervinho.

FALQUE – Il suo acquisto è stato notevolmente sottovalutato questa estate. Al di là del gol, è quasi insostituibile nel tridente ideale di Garcia. Lo definiscono l’equilibratore, perché aiuta tanto anche in fase di copertura, ma in fase offensiva dà un apporto determinate. Si allarga spesso e volentieri per tentare il cross per Dzeko o, come accaduto ieri, aspetta l’inserimento di Digne per servirlo con precisione in profondità per il cross del francese. Iago Falque non disdegna però di accentrarsi e di cercare lui stesso la via del gol, come dimostrano anche i 13 gol in campionato con il Genoa. Non ha un passato glorioso né un nome accattivante ma, in poco tempo, ha spazzato via lo scetticismo che ha accompagnato il suo arrivo nella Capitale.

SZCZESNY – Concede una leggera disattenzione a partita ma para tutto, qualsiasi pallone abbia la sfortuna di orbitare dalle sue parti diventa una sua preda. Chiedere a Tonev, che ha provato a pulire l’angolino della porta con una bordata da fuori area: Szczesny si è staccato da terra, ha acceso i razzi e ha salvato tutto.

[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]