
Il 9 luglio 1964 nasceva Gianluca Vialli. Un ricordo sentito di un campione che ha lasciato un segno profondo nel calcio e nei cuori di tutti
GENOVA – Oggi, 9 luglio 2025, Gianluca Vialli avrebbe compiuto 61 anni. E invece ci ritroviamo a celebrarlo con il cuore pieno di gratitudine e malinconia, come si fa con chi ha lasciato un segno profondo, impossibile da cancellare. Non è una commemorazione, ma un tributo vivo, affettuoso, autentico. Perché Vialli non si ricorda: si festeggia, come ha detto chi lo ha conosciuto davvero.
Il suo sorriso, la sua eleganza, la sua forza gentile sono ancora qui, impressi nella memoria collettiva. Lo vediamo ancora correre sotto la Gradinata Sud con la maglia della Sampdoria, alzare trofei con la Juventus, guidare con discrezione e carisma la Nazionale accanto a Roberto Mancini. E proprio Mancini, sul suo account Instagram, ha scritto parole che raccontano un legame che ha superato il tempo, le vittorie, la malattia: “L’amicizia è una sola anima che abita in due corpi, un cuore che batte in due anime (Aristotele).”
Vialli ha affrontato la vita, e la malattia, con una dignità rara, con quel sorriso che non era mai di circostanza, ma sempre vero. Ha saputo essere profondo senza mai essere pesante, forte senza mai essere arrogante, leader senza mai imporsi. E per questo è stato amato da tutti: dai tifosi della Samp, della Juve, del Chelsea, ma anche da chi non lo ha mai visto giocare e ha imparato a conoscerlo come uomo.
Oggi, in tutta Italia, da Cremona a Londra, passando per ogni stadio che lo ha applaudito, si alza un pensiero per lui. Perché Gianluca Vialli è stato molto più di un calciatore: è stato un esempio. Di coraggio, di stile, di umanità.
E allora sì, buon compleanno Luca. Ovunque tu sia, continua a correre leggero. Qui, il tuo tempo non è mai finito.