Gioia e paura al Sant’Elia Alla fine vince il Cagliari: 3-2

Un Cagliari dai due volti, un Lecce impaurito a confusionario. Al Sant’Elia i rossoblù sconfiggono gli uomini di De Canio dopo essersi portati sul 3-0 nel primo tempo e aver poi rischiato, nel finale, il clamoroso suicidio. Alla fine il 3-2 rispecchia l’andamento di una gara in cui Conti e compagni avrebbero potuto avere diversi gol di scarto dopo sessanta minuti. Il gol di Olivera ha però dato coraggio al Lecce, che, trovandosi di fronte un Cagliari ormai più incline al passeggio che alla corsa, ha tentato fino all’ultimo di trovare un insperato pareggio.

Pronti via al 5′ il Cagliari và già vicino al vantaggio. Miracolo di Rosati a tu per tu con Matri, Nenè sulla ribattuta coglie il palo. E’ il preludio al vantaggio che arriva puntuale sessanta secondi dopo. Matri si invola sulla sinistra, punta e si beve due difensori prima di sconfiggere Rosati con un bel destro a rientrare. Tutto semplice per i rossoblù che continuano a macinare gioco e, al 15′, trovano il raddoppio. Ancora Matri, su cross sbilenco di Biondini, incrocia con il destro non lasciando scampo al portiere avversario. La partita per Cossu e compagni e una festa, il Lecce sbaglia in fase di impostazione e sopratutto và in confusione in fase difensiva. I salentini si rendono pericolosi solo da calcio d’angolo, ma Agazzi risponde sempre presente. Al 28′ il Lecce capitola: angolo di Cossu, testa di Canini, lasciato totalmente solo al centro dell’area, e tre a zero. De Canio, sconosolato in panchina, non ha parole per risvegliare i suoi, e sente la sua panchina traballare pericolosamente. Il Lecce si salva pericolosamente, andando al riposo sotto di tre reti.

La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo. Il Cagliari attacca, concedendosi anche qualche colpo di fino, senza però andare a cercare con cattiveria il quarto gol. Così al 9′ il Lecce accorcia in maniera fortunosa. Olivera si spinge in avanti a testa bassa, salta Canini e trova in Perico un involontario assist man, battendo poi a tu per tu Agazzi. Tutto farebbe pensare a un gol della bandiera, anche perchè i rossoblù riprendono ad attaccare sbagliando tanto con Matri prima e Acquafresca poi. Al 36′ il colpo che non ti aspetti. Munari ruba palla e mette in mezzo all’area di rigore, Agostini lascia colpevolmente sfilare e Di Michele batte facilmente e in maniera indisturbata Agazzi. Il gol dell’ex torinista rende il finale un thriller. Il Cagliari appare rinunciatario e sfilacciato, Lazzari irretisce con una miriade di palloni sbagliati, e il Lecce prova a compiere il grande sacco. Agazzi para su Mesbah, Munari e Ofere. Donadoni si infuria, chiede alla squadra di mantenere vicini i reparti, ma alla fine solo il fischio di De Marco mette al sicuro una prestazione solida per gran parte della gara, ma tremendamente rischiosa negli ultimi minuti. Per Donadoni sono sei punti in due partite. Ora arriva la trasferta di Firenze, da affrontare con immutata voglia di vincere, e con un Matri goleador in più.

[Niccolò Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]

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