Il cuore rossoblu ferma la Juve a Torino

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Allo Juventus Stadium un Bologna tutto grinta e cuore impatta per 1-1 con i padroni di casa e al terzo tentativo guadagna con merito il primo punto in classifica. Conte si affida al solito 4-2-4 con Krasic sulla destra, Pepe sulla sinistra e il tandem Del Piero-Vucinic nel mezzo. Bisoli, dopo le ultime brutte figure, abbandona il 4-3-2-1 in favore di un più coperto 4-4-1-1 con Diamanti esterno di destra, Kone a sinistra e Ramirez a supporto dell’unica punta Acquafresca. Con Di Vaio inizialmente in panchina il capitano è Portanova, che sarà grande protagonista della serata. Il primo tempo stenta a decollare con la Juventus che si porta gradualmente a ridosso dell’area di rigore avversaria ma con il Bologna che ribatte colpo su colpo. Nei primi venti minuti Kone e Ramirez da una parte e Del Piero dall’altra provano a rendersi pericolosi con alcune conclusioni che però non centrano il bersaglio grosso.

Per scardinare la difesa emiliana, questa sera molto attenta, serve un’invenzione: ci pensa Pirlo che al 29’ batte rapidamente un calcio di punizione sulla destra (forse con palla in movimento) servendo Vucinic che di piatto destro fulmina Gillet. 1-0 per i bianconeri fra le proteste degli uomini di Bisoli. Nel finale però il montenegrino si trasforma da eroe in guastafeste perché, già ammonito, si rende autore di un fallo tanto brutto quanto inutile su Morleo. L’arbitro Gava esita un po’ ma alla fine estrae il secondo giallo e il primo tempo si conclude con la Juve in vantaggio ma in inferiorità numerica. Nell’intervallo Conte decide quindi di sostituire Del Piero con il più possente Matri, mentre nel Bologna entrano Pulzetti e Krhin al posto di Diamanti (problema a un piede) e Perez. La ripresa parte in maniera scoppiettante: al 5’ Pirlo (in forma smagliante) serve Krasic in area ma il serbo con un tiro da posizione defilata coglie il palo.

Sul capovolgimento di fronte Casarini ruba palla in area a un disattento De Ceglie, colpisce con forza di destro ma trova sulla sua strada un impeccabile Buffon. Sul calcio d’angolo successivo il Niño Gaston Ramirez pennella un pallone delizioso sulla testa di Portanova che fulmina il numero 1 della Nazionale con un perentorio stacco di testa che si insacca all’incrocio dei pali: 1-1 e tutti ad abbracciare mister Bisoli in panchina. Da lì in poi il Bologna, pur con l’uomo in più, pensa semplicemente a difendersi e abbassa un po’ troppo il suo baricentro. La Juventus guadagna metri su metri e produce diverse occasioni da gol: al 16’ Gillet deve volare per neutralizzare un destro di Pirlo dalla lunga distanza, al 20’ Mudingayi salva quasi sulla linea una girata volante di Barzagli e al 22’ ancora Barzagli impegna Gillet con un colpo di testa su assist di un indemoniato Giaccherini (subentrato al 15’ a Krasic). Il Bologna regge l’urto e si gioca l’ultima carta per provare a far male ai bianconeri inserendo Di Vaio al posto di Acquafresca al 21’.

Portanova è un leone, Antonsson lo supporta nel migliore dei modi e pian piano si arriva negli ultimi dieci minuti di gara. Pirlo prova a timbrare il cartellino con due punizioni dal limite che però non hanno fortuna, così nel finale il Bologna prova a mettere la testa fuori e al 40’ sfiora il colpaccio con un destro di Marco Di Vaio che esce non di molto alla destra di Buffon. Gli ultimi istanti sono a dir poco caotici: la squadra di Conte butta in area di rigore rossoblù un’infinità di palloni senza che nessuno di questi riesca a produrre qualcosa di veramente pericoloso. Al 47’ Ramirez rimane a terra dopo un tackle molto duro ma i bianconeri mostrando poca sportività non mettono fuori la palla; si scatena così una rissa che viene sedata da Gava ma che finisce solo col prolungare i minuti di recupero inizialmente concessi. Sull’ultimo calcio d’angolo (a tempo abbondantemente scaduto) Pepe colpisce duro Gillet che resta a terra privo di sensi: finisce il match, i felsinei dovrebbero festeggiare ma il primo pensiero va al portiere belga che esce in barella dolorante e di cui ancora non si conoscono le condizioni.

Siamo ancora lontani dal vedere il vero Bologna, quello che tutti speriamo possa venir fuori alla distanza regalando anche spunti di bel calcio, ma quantomeno questa sera il vecchio cuore rossoblù è tornato prepotentemente a battere. Undici leoni in campo guidati finalmente da un leone in panchina, era questo che prima di tutto volevano tornare ad ammirare i tifosi bolognesi. Per questa notte può bastare così, si torna a casa con un pareggio conquistato con le unghie e con i denti nel nuovo stadio di un avversario odiato e molto forte. Ma da domani si deve già tornare a lavorare e siamo sicuri che il leone Bisoli non abbia più voglia di tornare in gabbia dopo esserne uscito mostrando tutta la sua grinta: sabato al Dall’Ara arriva l’Inter, sarà un’altra battaglia.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]