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Juventus: in Irlanda ballottaggio Diego-Del Piero

Alex e Diego, sono alle primarie, mentre qualcuno è addirittura finito fuori dalla lista passeggeri. Contro lo Shamrock favorito il brasiliano sul Capitano, l’altro attaccante potrebbe essere Amaurì. In Irlanda, oltre ai degenti, non voleranno infatti Camoranesi, Salihamidzic, Grosso e Giovinco.

Ritardi di condizione e guai fisici a parte, all’orizzonte s’intravede già la futura linea tracciata dalla Juve, e a loro modo anticipata l’altro giorno dallo striscione ultrà: la volontà è quella di formare una rosa ristretta, su cui puntare e chi non vi rientra farebbe cosa saggia ad accettare nuovo domicilio. Altrimenti il prossimo potrebbe essere la tribuna. Preparando il cast per la prima eurovisione, domani sera nell’esordio di Europa League, a Gigi Del Neri toccano già le nomination.

Da comporre c’è la Juve che si giocherà il primo risultato che conta dentro al minuscolo stadio di Tallaght, periferia sud di Dublino. Esclusi Andrea Agnelli, presidente, e Beppe Marotta, direttore generale, che il posto l’hanno assicurato e saranno capi delegazione, quasi tutti i giocatori sono in bilico. Scorrendo il casting in ordine di fama, la prima sfida a esclusione diretta è tra Diego e Alex Del Piero, ballottaggio che, piuttosto serenamente, aveva messo sul tavolo lo stesso tecnico, fin dal ritiro di Pinzolo. Nessun dramma da soap opera, solo mere constatazioni da allenatore: «Se io penso che due giocatori sono complementari come attitudini, non giocano assieme».

Avendo inquadrato il brasiliano nel mestiere di seconda punta («Quello è il suo ruolo», ancora Del Neri) uno dei due partirà a sedere. Dando un’occhiata all’allenamento di ieri, e alle tre settimane di preparazione, il prescelto sarà Diego: per giocare dall’inizio, s’intende. O almeno, con il capitano in palestra, lui è stato testato sul prato in quello che pareva poter essere l’assetto del debutto, anche se Del Neri, giorni fa aveva avvertito: «Non mi vedrete mai provare la squadra esatta che poi scenderà in campo». In ogni caso, quella nell’ultimo collaudo allo stadio di Varese, anche ieri pienotto e festante, sembrava una Juve credibile.

Menù do Brazil, allora, perché al fianco di Diego potrebbe giocare Amauri, che giorno dopo giorno sta migliorando la condizione: al pronti e via era lontano anni luce dalla tremenda produttività sotto porta di Trezeguet, ma nell’ultima amichevole con il Lione le parti si sono invertite. Non che Amauri abbia segnato, ma almeno ha dato una robusta mano alla squadra, ha lottato, ha preso palloni di testa, lucrato un rigore: insomma, dato segni di vita scomparsi da tempo. Altri favoriti: Pepe su Martinez, che ha qualche acciacco, e Bonucci su Legrottaglie, reduce dalla febbre.

Attorno ad Amauri dovrà dunque girare Diego, che Del Neri ha ormai convertito da secondo assaltatore: ora il fu trequartista ronza più vicino all’area, tenta dribbling in piena zona pericolo, e innesca i compagni in area, come è stato per Pepe a Cosenza. Del resto, la professione di Diego e Alex sarà anche parificata, nelle categorie di Del Neri, ma è chiaro che la scelta di uno o dell’altro modifica non poco l’indole e le potenzialità di tutta la squadra. A entrambi, il tecnico ha chiesto di calarsi nei «movimenti preordinati» della squadra, ognuno con le sue caratteristiche, però, fisiche e tecniche.

I duellanti hanno azzerato a priori la polemica, solo vorrebbero entrambi giocare, com’è ovvio. Del Piero: «Non c’è nulla di male nel dire che io e lui possiamo ricoprire lo stesso ruolo – rispose a domanda sulle parole di Del Neri – magari nel corso della stagione, conoscendoci meglio può vedere altre soluzioni. Nessuno di noi due sta vivendo il dualismo. Vediamo quel che capita, adesso è presto: il tecnico si è un po’ sbilanciato, io non me la sento di farlo». Domani, invece, dovrà sbilanciarsi ancora di più, il tecnico. La versione di Diego: «La concorrenza con Del Piero? Possiamo giocare insieme, perché lui è un grandissimo giocatore e una grandissima persona. Io però ho tanta voglia di dimostrare quello che valgo, e so che nelle grandi squadre la concorrenza c’è sempre». Da vincere, possibilmente: «L’eventuale panchina? E’ difficile accettarla, ma rispetterò sempre le scelte dell’allenatore».

[Massimiliano Nerozzi – Fonte: www.nerosubiancoweb.com]

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