Inter: bilancio sul mercato neroazzurro

Il mercato, finalmente, si è concluso. Finalmente, perché le voci, i nomi, le idee, gli accostamenti in questi mesi sono stati infiniti. Adesso ci sarà una tregua, e a gennaio si ripartirà. Si ripartirà, probabilmente, con un nuovo presidente. Massimo Moratti lascerà infatti il timone ad Erick Thohir, che scalpita in Indonesia in attesa del suo arrivo in Italia. Lui, la sua Inter, ce l’ha già in mente. Calciatori giovani e funzionali al progetto, senza spese folli o nomi altisonanti soltanto per attirare il pubblico, per poi vedere la squadra vacillare nelle zone medio-alte della classifica senza possibilità di vincere. Tra presente e futuro, perché il tycoon indonesiano erediterà l’Inter del presente. Un’Inter cambiata, con Mazzarri. Con un’anima vera. E con un gioco che inizia a far vedere qualcosa di importante.

É stato un mercato strano, sicuramente condizionato dalla trattativa storica per l’organigramma nerazzurro. Il bilancio è stato sempre nella mente del presidente Moratti. Quest’anno, ancora più che mai. E nonostante ciò il passivo è rimasto. La voglia dell’attuale patron nerazzurro era quella di costruire una squadra sì competitiva, che potesse migliorare il grave nono posto rimediato nella scorsa stagione. Ma c’era anche il dovere di consegnare a Thohir una squadra quasi sana dal punto di vista economico. Dunque, niente spese folli. Niente top-player, come qualcuno a marzo poteva immaginare, sognava, attraverso le indiscrezioni dei giornali.

Anche perché, bilancio alla mano, l’Inter due top-player li ha tenuti. Si tratta di Fredy Guarin e Samir Handanovic, che costituiranno sicuramente due colonne portanti della squadra di Mazzarri. I colpi non arrivano soltanto acquistando, ma anche trattenendo campioni come loro. La dimensione economica dell’Inter, anche in base all’era che stiamo attraversando, è cambiata. E’ questo il messaggio più forte che deve passare. Capito questo, tutto verrà da sé. Gli errori però ci sono stati. Perché puntare sul talento Icardi o cercare la conferma di Belfodil fa capire come ci siano idee chiare per il futuro. Ma non aver ceduto Pereira e Kuzmanovic che chiaramente non rientravano nei piani tecnici è una pecca. Perché si sarebbe potuto dar vita ad altre idee per Mazzarri, magari più funzionali per quanto riguarda l’uruguaiano alle caratteristiche che per l’allenatore deve avere. Sarebbe arrivata una nuova disponibilità di cash da investire. Ma fa parte del passato, il mercato è già chiuso e recriminare serve a poco. Ora conta il calcio giocato. Ora c’è la Juve. Una gara che può scacciare via qualsiasi bilancio negativo.

[Riccardo Gatto – Fonte: www.fcinternews.it]

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