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Inter, il punto: i numeri della trasferta a Verona

L’Inter torna alla vittoria e si prepara nel migliore dei modi per il derby di settimana prossima contro il Milan. Nel consueto appuntamento con ‘Da Zero a Dieci’ andiamo a ripercorrere i numeri che hanno contraddistinto la gara del Bentegodi.

ZERO – I tiri nello specchio della porta di Luca Toni. Era lo spauracchio numero uno per la difesa dell’Inter ma, eccezion fatta per il rigore parato da Handanovic, l’attaccante modenese non ha scoccato alcuna conclusione verso la porta nerazzurra e questo va come merito alla difesa comandata da Vidic e Ranocchia, che ha neutralizzato l’attaccante Campione del Mondo.

UNO – Il fallo commesso da Marcelo Brozovic in tutta la gara, su Panagiotis Tachtsidis. Purtroppo, però, Tagliavento ha punito il centrocampista con il giallo che costerà all’ex Dinamo Zagabria il derby di settimana prossima, mettendo in difficoltà Mancini nelle scelte da effettuare a centrocampo, vista anche la squalifica di Guarin e l’indisponibilità di Kuzmanovic.

DUE – Le parate di Samir Handanovic in una stessa azione che, prima del rigore parato, avevano già fatto capire agli scaligeri che segnare allo sloveno sarebbe stato complicato. Prima Obbadi e poi una deviazione sotto misura di Moras hanno testato l’ex Udinese, ma il numero uno ha risposto presente in entrambe le occasioni strozzando in gola l’urlo di gioia del pubblico del Bentegodi.

TRE – Gli assist stagionali di Mauro Icardi verso Rodrigo Palacio. In totale il bomber rosarino ha smistato 4 passaggi chiave, ma il suo bersaglio preferito rimane l’ex Genoa che sembra definitivamente ritrovato dopo l’inizio di stagione negativo, condizionato dall’infortunio alla caviglia e dalla mancanza di preparazione post Mondiale.

QUATTRO – Il voto alla commedia messa in scena da Panagiotis Tachtsidis in occasione del primo gol dell’Inter. Il regolamento parla chiaro, solo l’arbitro può interrompere il gioco e solamente per infortuni gravi o colpi alla testa, invece il greco si è accasciato a terra senza alcun motivo pretendendo che D’Ambrosio gettasse palla fuori. Ma così, giustamente, non è stato. Da quattro anche la reazione del pubblico e dei componenti della squadra, visto che l’ex Roma è tornato immediatamente in campo per giocare tutti i 90 minuti della gara, come non fosse accaduto nulla.

CINQUE – I rigori fischiati contro l’Inter nel corso della stagione. Solo Berardi ha trafitto Handanovic, ma il rigore assegnato ieri sera dal signor Tagliavento è quanto meno discutibile. Fortunatamente lo sloveno ha neutralizzato, come all’andata, il penalty calciato da Tni. E stavolta il suo intervento ha contribuito alla vittoria.

SEI – I palloni intercettati da Juan Jesus. Spesso nel corso della stagione non si è lesinato nel criticare negativamente le prestazioni del difensore brasiliano, ma alla sua terza uscita consecutiva da terzino sinistro, la seconda contro un tridente d’attacco, ha fatto una figura discreta dando a Mancini la possibilità di poter avere alternative in difesa.

SETTE – Le partite da cui l’Inter non riusciva a tenere la propria porta inviolata. Era la gara contro il Palermo in casa, vinta anch’essa, curiosamente, per 3-0. I nerazzurri hanno dato una buona prova di solidità difensiva, quello che Mancini chiedeva da tempo e che arriva nel miglior momento possibile visto che domenica prossima ci sarà una gara speciale.

OTTO – I gol nel 2015 di Mauro Icardi. Mancava contro il Parma e la sua assenza si è sentita in fase realizzativa, ieri sera contro il Verona ci ha messo poco per sbloccarsi e al primo (e unico) tentativo della serata. Icardi sarà un punto di riferimento da cui ripartire nella prossima stagione, salvo dinamiche di mercato che potrebbero complicare la sua permanenza.

NOVE – Il voto che merita per la partita e non solo Rodrigo Palacio. È stato spesso bersaglio della critica, tacciato di essere finito, invece ieri sera l’argentino sembrava quello della scorsa stagione: corsa, giocate di qualità, fase difensiva e gol. Ha risposto sul campo, come gli si confà, a chiunque lo avesse criticato e, con un po’ di riposo e una preparazione migliore, potrà dare una grande mano ai nerazzurri.

DIECI – Il numero che contraddistingue l’esordio di Gnoukouri. Il giovane centrocampista della Primavera nerazzurra, decimo esordiente in campionato sotto le due guide tecniche di Mancini, ha disputato dieci minuti in cui ha mostrato le sue qualità e in cui ha completato dieci passaggi (non solo di due metri in sicurezza). Un bell’esordio per l’ivoriano. Non si corra con i paragoni affrettati, ancora il processo di crescita del ragazzo è lontano dall’essere completato, ma questo è un buon inizio per la carriera di Gnoukouri.

[Gianluca Scudieri – Fonte: www.fcinternews.it]

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