Inter-Torino: successo granata che manca dal ’94

Paolo Poggi e Sandro Cois, rispettivamente al 45’ e al 56’, sono gli ultimi due giocatori che segnando all’Inter in campionato hanno permesso al Torino di battere i nerazzurri, era il 27 febbraio 1994 e da allora sono passati più di diciannove anni e le due squadre si sono affrontate altre diciotto volte e i granata sono riusciti a pareggiare solo in quattro occasioni: 13/2/2000 Inter-Torino 1 a 1 gol di Mendez (T, 19’) e Vieri (I, 31’); 2/2/2002 Inter-Torino 0 a 0; 1/2/2009 Inter-Torino 1 a 1 reti di Bianchi (T, 47’) e Burdisso (I, 57’); 27/1/2013 Inter-Torino 2 a 2 reti di  Chivu (I, 5’), Meggiorini (T, 23’ e 52’) e 66’ Cambiasso (I, 66’). Ora toccherà principalmente a Cerci, Immobile, Meggiorini e Barreto cercare di porre fine all’imbattibilità nerazzurra.

Non sarà semplice per il Torino provare a battere l’Inter perché la squadra granata ha l’infermeria abbastanza affollata: Bovo, Rodriguez, Maksimovic, Basha, El Kaddouri  e Larrondo, forse solo Maksimovic, Basha, El Kaddouri potrebbero recuperare per domenica sera, ma se anche ci riuscissero non sarebbero in grande forma. In più capitan Glik deve scontare un turno di squalifica. Ventura quindi si ritrova senza difensori centrali di ruolo fatta eccezione del giovane Scaglia, per fortuna potrà utilizzare Gazzi e Barreto che da sabato diciannove avranno terminato la squalifica per i fatti inerenti a Scommessopoli e a quando indossavano la maglia del Bari. Il grande dubbio del mister granata è quello se continuare con una difesa formata da tre centrali e infoltire maggiormente il centrocampo oppure cambiare modulo e passare a una linea davanti a Padelli formata da quattro uomini, in un caso e nell’altro comunque si tratterebbe di cambiamenti di non piccola importanza poiché è assodato che Darmian dovrà agire da centrale ed è possibile che un centrocampista sia arretrato in difesa. In quest’ultimo caso toccherebbe a Gazzi o a Vives, per caratteristiche tecniche e fisiche più indicato il primo del secondo, però bisognerà vedere se Ventura lo lancerà nella mischia al rientro dalla squalifica che non gli ha permesso nell’attuale campionato di disputare ancora nessuna partita ufficiale, quindi il giocatore non garantisce una tenuta per l’intero arco della partita, ma Alessandro ha grande determinazione e in campo non si è mai risparmiato pertanto, vista anche la necessità, potrebbe dare più di quello che è logico prevedere.

Con l’Inter toccherà agli attaccanti tenere alta la squadra e impegnare i difensori avversari in modo che il Torino non debba subire pressione nella sua metà campo e correre il rischio di essere trafitto. Un atteggiamento di questo tipo non è tipico delle squadre allenate da Ventura che prediligono chiudersi per poi ripartire in contropiede, ma quando è la difesa ad avere gli uomini più che contati diventa quasi obbligatorio sopperire anche cambiando l’atteggiamento e chiedendo agli attaccanti di svolgere un super lavoro coadiuvati dai centrocampisti che per primi dovranno impedire ai nerazzurri di superare la metà campo, svolgendo in fase di non possesso palla un’interdizione particolarmente attenta ed efficace. Cerci che è il giocatore di maggiore qualità e l’attuale capocannoniere dovrà dare più del cento per cento, in fin dei conti Prandelli non lo ha utilizzato ieri sera in Nazionale e di conseguenza non può essere particolarmente stanco e per di più vorrà dimostrate che il Ct avrebbe potuto utilizzarlo, anche se la squadra azzurra non è costruita per esaltare le doti del singolo come invece avviene per lui in granata. Proprio per questo motivo Alessio ha l’obbligo di caricarsi il fardello di condurre il Torino a sfoderare una prestazione di livello, come accadde l’anno scorso a San Siro e magari con un risultato ancora migliore, in fin dei conti i granata nell’era che vede assegnare tre punti in caso di vittoria non hanno mai battuto i nerazzurri: sarebbe giunta l’ora di farlo.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

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