Juventus: adesso basta un pari

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watch-uefa-champions-league-live-streamIl domani della Juve è il 10 dicembre ad Istanbul: basterà pareggiare in Turchia per qualificarsi agli Ottavi. Si è meritata questo, “Madama”, vincendo (come doveva) contro il Copenaghen e grazie al risultato del Real che ha battuto (come sperava) il Galatasaray. Faccia della partita, quella sorridente di Vidal, versione attaccante: tripletta di precisione e freddezza (due rigori perfetti), grinta e classe (colpo di testa al bacio).

Coloratissimi i circa 2mila tifosi danesi giunti a Torino, come del resto coloratissima la squadra in campo (maglia bordeaux e nera con numeri celesti). Accesissimo lo Stadium noncurante del freddo pungente, come del resto accesissima la Juve fin dai primi minuti. Juve schierata nel suo abito abituale (3-5-2) con solo due ricami: uno in difesa, dove Caceres ha preso il posto di Barzagli, lasciando Bonucci e Chiellini nella loro posizione naturale; l’altro sulla fascia destra, dove Padoin è stato confermato riempitivo del buco creato dalle numerose defezioni. Arroccata in una doppia linea foltissima, invece, il Copenaghen: tutti dietro ed il solo Jorgensen a sgomitare davanti.

Veemente l’avvio bianconero: pressing furioso, pronte ripartenze, il primo tiro al 5′ con Pogba (giro lento e traiettoria troppo centrale) e la prima occasione vera al 10′ (tiro deviato di Tevez, su assist di Asamoah). La risposta danese è stata una flebile conclusione senza velleità di Toutouh (leggere Tutù), neutralizzata con i piedi da Buffon. Di fatto, assedio della Juventus. Che si è fatta sentire per intensità e grinta, ma ha riscontrato difficoltà nel creare opportunità nitide da gol.

Bisognosa di un aiuto, “Madama” l’ha ottenuto da Jacobsen: nel tentativo di anticipare Pogba, il terzino ha evidentemente voluto dimostrare di avere trascorsi da pallavolista intervenendo in bagher. Rigore ineccepibile e trasformazione chirurgica di Vidal, a vanificare l’intuizione di Wiland (29′). Vantaggio da calcio da fermo, raddoppio sfiorato sempre allo stesso modo: punizione di Pirlo dall’angolo sinistro e parabola terminata di poco alta. Centrale, poco dopo, un altro piazzato del regista (questa volta da destra); sulla rete esterna, invece, un tiro da fermo di Pogba.

Senza seconda rete, lo Stadium ha esultato comunque intorno al 40′, quando è giunta notizia del vantaggio del Real contro il Galatasaray: Bale ha portato avanti i “Blancos” con un calcio di punizione dei suoi. “Blancos” che dal 26′ erano in inferiorità numerica, per l’espulsione diretta di Ramos, reo di aver atterrato Umut Bulut. Nome familiare alle orecchie bianconere: fu lui a siglare il pareggio nello scontro a Torino, spegnendo l’euforia per la rimonta compiuta dopo il vantaggio di Drogba. Ed è stato ancora il folletto turco a rovinare il finale del primo tempo della Juve: due minuti dopo il piazzato gallese, ha pareggiato sfruttando una bella verticalizzazione del campione ivoriano.

Chissà quanto distratta dal risultato di Madrid, la squadra di Conte è ritornata in campo senza cattiveria, sorpresa dal moto d’orgoglio dei danesi, proiettatisi avanti in massa. Talmente assente, la Juve, che manco il ritrovato vantaggio del Real (sinistrodi Aberloa su assist firmato da Di Maria) l’ha svegliata. È servita una doccia gelata: in una delle mischie con le quali il redivivo Copenaghen stava cercando di farsi pericoloso, Mellberg ha trovato il modo di farsi ricordare dal pubblico torinese girando in rete al termine di un’azione convulsa (53′).

Ciò che l’ex difendere bianconero ha tolto a “Madama”, però, l’ha immediatamente restituito: scomposto su Llorente, lo svedese ha regalato il secondo rigore a Vidal (60′). Ed Arturo non è tipo da rifiutare doni. Anzi. Prima ha aizzato lo Stadium, poi ha realizzato dal dischetto, infine ha completato l’opera. Quando Pirlo serviva Pogba dal versante opposto al suo, il cileno già chiamava il pallone; quando il francese guardava in area ed indirizzava sul secondo palo il suo traversone, lui già si alzava in volo: colpo di testa in sospensione e palombella insaccatasi alle spalle del portiere (63′).
La terza rete della Juve è stata festeggiata insieme alla terza del Real: cambio di favore tra Aberloa e Di Maria e rete dell’argentino.

Si è dedicata al controllo, saggiamente, la compagine di Conte, a quel punto. Perché il Copenaghen, scioccato dal doppio pugno ricevuto in tre minuti, si è fatto vedere solo con confusionarie scorribande in area di Buffon. Che si è sporcato i guantoni solo su un tiro a sorpresa di Toutouh, deviato in angolo senza apprensioni. A vivacizzare il finale di sole sostituzioni, le ulteriori buone notizie da Madrid, dove Isco ridicolizzava la difesa turca e siglava il quarto gol spagnolo. Favore fatto: ad Istanbul per altri “domani”, alla Juve basterà non perdere.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]