Juventus, Chiellini: “Spero che la quarantena venga abolita”

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Le parole del capitano della Juventus nel corso di una lunga intervista rilasciata all’edizione odierna del Corriere dello Sport

TORINO – Giorgio Chiellini, difensore e capitano della Juventus, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue parole a cominciare da Allegri e Sarri: “Max è un esteta. E’ molto più brillante, più leggero, nei cinque anni è cresciuto in modo esponenziale, sa abbassare e alzare i toni. Ha una sensibilità che pochi hanno e che non ho riscontrato in molte persone, e non parlo solo di allenatori. Conoscevo Max, ma poco più di un ciao ciao, pur essendo entrambi di Livorno. Negli anni mi ha stregato, conquistato, sì. Ci ha dato un boost ulteriore. Sarri è molto più meticoloso, quindi è più simile a Conte che non ad Allegri, ma con princìpi e sistemi differenti. Si basa tanto sui numeri, è un amante del gioco, del possesso palla. Lui è un utopista ed è il primo ad ammetterlo, anche quando fa il 90 per cento di possesso palla pensa di poter andare oltre, un eterno insoddisfatto, insegue la perfezione”.

Su Conte ha aggiunto: Per Conte si è trattato di un inizio da zero, siamo partiti da una base molto bassa e probabilmente abbiamo costruito le fondamenta della casa. Antonio è una persona che, come ho scritto, ti fa entrare in un’altra connessione: ti dà tanto e pretende tanto. A volte ti esaspera, ma con lui fino alla morte. Secondo me ha creato proprio quella compattezza che è stata una base importante per la Juve”.

Sulla lotta Scudetto: “La Lazio? Perché tutti danno l’Inter per morta? Conoscendo l’allenatore e i giocatori, non la trascurerei, in un mini campionato matto 9 punti sono niente. E se batte la Samp in casa i punti scendono a sei. Certo, la Lazio sta facendo un percorso bellissimo. Luis Alberto, Milinkovic e Ciro sono poesia. Si godano questo momento, ma non in eterno”.

Sulla quarantena: “La speranza di tutti noi è che venga tolta la quarantena. Le cose sono cambiate radicalmente, a metà maggio si potevano chiedere delle cose, a inizio giugno anche, ma il 20 giugno no. Devono togliere questo ostacolo. Il positivo può realisticamente saltar fuori, ci sono mille persone intorno a una squadra, ma altrettanto realisticamente si deve proseguire, la malattia ha un’evoluzione incoraggiante. Certo diventa difficile decidere. Boris Johnson ha detto ai suoi chi se ne frega, prepariamoci a piangere i nostri morti e in seguito ha cambiato strategia, in Svezia sono andati avanti senza ripensamenti. La speranza è che ci permettano di completare la stagione”.

Su Ronaldo: “Il primo anno una scoperta, un boost incredibile, un entusiasmo contagioso, è arrivato il messia, uno dei messia del calcio, come è stato con Pelé e Maradona così è con Cristiano e Messi. Ci ha alzato il livello non appena si è presentato, non a caso abbiamo fatto una stagione sensazionale fino alla conquista dello scudetto. Un ritmo difficilmente ripetibile. Un peccato essere arrivati ad aprile in quelle condizioni perché avremmo meritato di giocarcela alla pari fino in fondo anche in Champions. Quando hai uno così, devi giocare per lui, inutile nasconderlo. Cristiano è un valore aggiunto e va sfruttato come tale”.

Sui trofei e il sogno Champions: “Ma tanto noi andiamo avanti lo stesso… The Last Dance di Michael Jordan l’avete visto tutti. Io non ho ancora tanti balli a disposizione. Questo è un anno strano: fai la coppa Italia, bum. Chiudi il campionato, bum. Inizia il terzo capitolo, la Champions. Non so se sia meglio o peggio. Però non è facile arrivarci, eh! Meglio arrivare in finale e perderla che fermarsi prima. Io ci sono uscito agli ottavi e nel girone e ti assicuro che è poco divertente”.