Lavezzi si racconta a La Nacion: “Ho sofferto la fame, ma mia mamma…”

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Ezequiel Lavezzi si è raccontato in un’intervista a La Nacion. Non parla volentieri del suo passato, ci sono ancora le cicatrici dell’allontanamento dal padre e non dimentica i tanti sacrifici fatti dalla mamma.

Ho iniziato a giocare a calcio da piccolo. I miei genitori si sono separati quando aveva due anni Mia mamma lavorava come cameriera. Sono cresciuto con i miei due fratelli perchè mia mamma lavorava.  Lei è stata come una mamma ed un padre per me. Abbiamo sempre contato su mia madre, non tanto su mio padre.

Scuola? Ho lasciato al terzo anno delle superiori.

Sogno? Non sono mai stato un sognatore o uno che ha tanti obiettivi e programma il domani. Vivo giorno per giorno, mi godo ogni istante.

Hai il tatuaggio di una pistola e alcuni anni fa hai festeggiato un gol sparando. Cosa significa? E’ stata una cosa del momento che poi mi ha portato dei problemi. Non pensavo che avesse questi effetti. Solo un gesto istintivo, dopo un gol all’Estudiantes, feci quest’estultanza ma c’era un poliziotto e questo ha portato molta confusione.

Per quanto tempo hai sofferto la fame? Il cibo era sempre lo stesso: Mate (pianta tipica argentina, ndr) con il pane. La situazione è peggiorata quando mia mamma si è separata da mio padre.

Era un tuo sogno vedere tua madre come una regina? Penso che lei meriti tutto questo per quello che mi ha dato, per i sacrifici che ha fatto per me.

Il primo stipendio? Giocavo con gli Estudiantes de Caseros, guadagnavo 100 pseso al mese a 17 anni.

Il primo grande guadagno? Quando sono andato al Genoa in Italia. E’ stato bello, ho avuto una percentuale dal mio passaggio, si guadagnava bene.

Il primo acquisto? Per prima cosa non ho fatto lavorare più mia mamma, poi le ho comprato una casa.

Tutti comprano l’auto. Ed in realtà ho comprato anche la macchina.  Con quei soldi ho comprato anche casa dove crescere mio figlio.

Come ti senti al posto di Maradona, circondato dai fan? E’ una cosa molto strana, la gente è pazzesca. Solo chi è lì può vedere le cose che accadono.

Che macchina hai? Ne ho due, una Mercedes Benz e una Ferrari rossa.

Che significa avere questi tatuaggi? Non lo so

Perchè ne hai così tanti? Ho cominciato da ragazzo, il primo quando avevo 12 anni e poi non ho più smesso. Il primo era un indiano, ma non significa nulla, sono le cose che fa un ragazzino senza pensare.

Cosa sono i fuori? Ho un amico tatuatore a Napoli e mi propose questa sfumato. Mi piace molto. Ho due immagini dietro la schiena, e la foto centrale del Rosario Central, per cui io faccio il tifo. Ho il nome di mio figlio sul braccio, la Madonna di Lourdes, un disegno del mio quartiere, il nome di mia madre e altre cose.

Prossimo obiettivo? Dopo Napoli? Mi piacerebbe giocare in una grande squadra.

Maradona allenatore? Con me è stato molto buono. Mi ha aiutato anche con un problema personale. Non ho alcun risentimento perchè è più importante questo cheil fatto che mi ha lasciato fuori dai mondiali.

Problemi con la droga? No, mai. Grazie a Dio, no. Ma non ho nulla contro le persone che li hanno.

[Redazione Tutto Napoli – Fonte: www.tuttonapoli.net]