Lazio-Apollon 2-1: Floccari regala il successo ma i biancocelesti non convincono

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logo-lazioVince la Lazio, lo dice il risultato. Convince la Lazio? Non proprio, ma non è una novità. Contro l’Apollon – e senza la Nord a sostenerla (chiusa per un turno dalla Uefa) – la prende per mano Keita, un raggio di sole nel propositivo ma sempre poco organizzato undici di Petkovic. Due assist per il talento spagnolo, due inviti a nozze per Floccari: il numero 99 si regala la doppietta europea. In una serata partita con i migliori presupposti, ci pensano gli errori individuali dei difensori biancocelesti a rendere aperto il risultato fino alla fine. Nel Gruppo J la Lazio si porta ora a 8 punti, distante sempre due lunghezze dal Trabzonspor capolista (vittoria per i turchi in casa del Legia Varsavia).

FORMAZIONI – Assenze, turnover, sperimentazione. Petkovic mischia le carte, vara un 4-2-3-1 a trazione anteriore. Hernanes-Onazi un passo indietro al trio Candreva-Ederson-Keita, Floccari terminale offensivo. Rientra dal primo minuto il redivivo Konko, Vlado lo schiera sulla sinistra: out Radu, Pereirinha e Vinicius, il tecnico di Sarajevo preferisce il francese a Crecco. In casa Apollon, Christoforou risponde con un modulo speculare, con Sangoy, Meriem e Papoulis a far sentire meno solo Roberto Garcia.

PRIMO TEMPO – Prevedibile, inevitabile, è la Lazio a prendere subito l’iniziativa. Copione simile ai primi 45′ contro Cagliari, Genoa e tanti altri precedenti, i biancocelesti recitano lo spartito di chi gioca in casa. E contro una squadra più debole, che cade già al 14′. Quattordici è il numero del protagonista del gol sblocca-risultato. Keita sale sulla bici e ubriaca di doppi passi il malcapitato Stylianou: palla al centro, i difensori ciprioti sembrano neutralizzarla, ma Floccari è lesto a toccare di punta quel tanto che basta per trafiggere Bruno Vale. Sbloccata la partita, c’è solo un ritornello che canta di una sfida a senso unico. Le uniche variazioni sul tema sono qualche conclusione sballata degli Dei e un buco da rattoppare nella porta di Berisha. Chi cerca brividi di gioia e tacche nel tabellino di marcatore è invece Floccari: al 26′ un rimpallo fortunoso manda in porta il calabrese, il suo diagonale sfiora il palo. Ma l’orologio va avanti di soli dieci minuti, al 36′ il Boia di Nicotera trova la doppietta. Avete presente il primo gol del numero 99 contro il Trabzonspor? Questo è identico: calcio d’angolo dipinto da Keita, Floccari stacca di testa e festeggia per la seconda volta. La Lazio decide però che è arrivato il momento di complicarsi la vita: al 38′ Cana regala la palla agli avversari, Papoulis riceve dai compagni e rovina il debutto di Berisha, che sognava una prima con la rete immacolata. La prima frazione termina infine con un siluro poco alto di Candreva su punizione.

SECONDO TEMPO – Si ricomincia da dove si era concluso, con un calcio di punizione. Hernanes prende la mira, Bruno Vale respinge corto coi pugni: se Keita non riesce a indovinare il tap-in, è solo questione di attimi. E’ questione di bravura, invece, quello che l’ex Barca mette in mostra al 49′: pallone sradicato dai piedi di Merkis, assist basso per Floccari, che nell’occasione non è preciso e spara alto. Basso invece è il ritmo su cui s’incanala l’incontro, si arriva al 69′ senza che nessuna delle due squadre tiri più in porta. Nel frattempo, Ciani rimedia un cartellino giallo e Petko decide di passare alla difesa a tre: fuori Konko – che la sua condizione non sia ottimale è evidente -, dentro Novaretti, con Cavanda e Candreva si allineano a centrocampo. Appena entrato in campo, il difensore argentino rischia subito di combinare un patatrac: un traversone lo scavalca, Papoulis sente profumo di doppietta e di pareggio. E’ Berisha a dirgli no, la parata del’ex Kalmar è tanto prodigiosa quanto decisiva. Il minuto 75 è quello buono per l’ingresso di Ledesma, al posto di un impalpabile Ederson. All’82’ invece scattano gli applausi, esce la furia chiamata Keita: lo rimpiazza il baby Perea. Sul finale, uno scontro di gioco fa temere per Novaretti: il numero 85 esce in barella, ma rientra prontamente in campo dopo pochi secondi. E’ l’ultimo sussulto della partita: al fischio finale dell’arbitro fanno seguito i fischi di parte del pubblico laziale. La Lazio vince, ma non convince. Keita invece sì, almeno lui.

TABELLINO:

Lazio (4-2-3-1): Berisha; Cavanda, Ciani, Cana, Konko (68′ Novaretti); Onazi, Hernanes; Candreva, Ederson (76′ Ledesma), Keita (82′ Perea); Floccari. A disposizione: Marchetti, Crecco, Gonzalez, Klose. Allenatore: Petkovic

Apollon (4-2-3-1): Bruno Vale; Stylianou, Merkis, Karypidis, Vasiliou; Hamdani, Gullòn (86′ Konstantinou); Sangoy, Meriem, Papoulis (92′ Haber); Roberto Garcia. A disposizione: Hidi, Charalambous, Català, Dananae, Grigorie. Allenatore: Christoforou.

Arbitro: Bobby Madden (SCO)

Ammoniti: Ciani (L), Merkis (A)

Reti: 13′, 36′ Floccari (L), 38′ Papoulis (A).

[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]