Lazio, il punto: 8 anni di Lotito

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Quando Claudio Lotito ha preso la Lazio nel 2004, la società presentava un deficit da 550 miliardi delle vecchie lire. Tutto si può dire su Lotito, tranne che non abbia risanato il club biancoceleste, ad un passo dal fallimento. Come riporta il Corriere dello Sport, lo scudetto del bilancio lo ha vinto quasi subito. La gestione di Lotito produce solo utili: non spende più di quanto incassa e tiene sempre i conti in ordine.

La Lazio di Lotito si sta avvicinando alle grandi a piccoli passi. Tante anche le intuizioni sul mercato del presidente biancoceleste: i giocatori giusti al prezzo giusto (vedi Lulic, Klose ed Hernanes). Con Rossi in panchina la Lazio ha centrato un sesto e terzo posto (qualificazione in Champions). E ha vinto anche una Coppa Italia e una Supercoppa (con Ballardini in panchina).

I LATI POSITIVI DELLA GESTIONE LOTITO – Lotito da otto anni iscrive senza difficoltà la Lazio al campionato e l’operazione risanamento è quasi completa. Inoltre ha salvato la sua storia, lunga ben 112 anni. Invece De Laurentiis a Napoli e Della Valle a Firenze sono ripartiti da zero. La Lazio è una delle poche squadre che rispetta il fair play finanziario e nonostante tutto nell’ultimo campionato si è piazzata al quarto posto, davanti a Napoli, Inter e Roma, che di ingaggi spendono molto di più. Il monte stipendi del club capitolino è il più basso di quasi tutte le big della Serie A. “La Lazio non è terra di conquista. Pagare moneta, vedere cammello”, celebre frase del patron biancoceleste. Infatti se Lotito vende lo fa sempre a cifre altissime, portando un vantaggio economico alla società. Non dimentichiamoci neanche dei vari negozi ufficiali che sono stati aperti per favorire il merchandising e dell’aquila Olympia, che ha riportato alla stadio tanti bambini.

I LATI NEGATIVI DELLA GESTIONE LOTITO – Spesso Lotito sbaglia nella forma. Ad esempio quella corsa sul prato dell’Arechi per festeggiare la promozione del Salerno in Lega Pro gli è costata l’ennesima contestazione della sua gestione. Inoltre Lotito dice di aver messo i tifosi al centro del suo progetto, però, quasi sempre ha dimostrato il contrario. Al centro c’è lui e le sue decisioni difficilmente vengono capite dai sostenitori biancocelesti. L’ultima quella di portare sulla panchina capitolina Vladimir Petkovic, prendendosi dei rischi pazzeschi. O stai con me o contro di me, è sempre stata la sua legge (Vedi Rossi, Sabatini e Reja). Per il momento continua il matrimonio solo con il fidatissimo Tare. Il dirigente albanese è diventato il modello Lotitiano di lazialità. Molti giocatori negli ultimi anni sono andati via solo perché chiedevano un adeguamento del contratto: Mudingayi, Lichtsteiner, Kolarov, Pandev e Muslera. Oggi avremmo avuto una Lazio da scudetto.

In questi anni molte volte Lotito è rimasto solo, rinnegando la lazialità e condannando tutto e tutti con i suoi giudizi. Non dimentichiamoci di Di Canio, prima richiamato e poi cacciato da Formello. Ha allontanato dalla Lazio anche personaggi come Bob Lovati e Felice Pulici. Tante anche le condanne penali e sportive collezionate in questi anni, e le cause contro Stendardo, Manfredini, Pandev e Mutarelli perse al Collegio Arbitrale. Litiga con tutti, anche con il Coni per l’affitto dell’Olimpico. Questo è Claudio Lotito.

[Francesco Ponticiello – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]