Livorno: così non si va da nessuna parte

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Livorno – Non possiamo credere che il Livorno sia questo. E’ inutile nascondersi dietro la buona prestazione difensiva che la squadra aveva fornito fino al gol del Torino. Non scopriamo certo oggi, infatti, che la difesa amaranto è, almeno sulla carta, una delle migliori del campionato di Serie B. Ma una squadra che ha inanellato così tanti risultati negativi deve scendere in campo per vincere prescindendo dall’avversario. Sicuramente gli errori della società in fase di campagna acquisti sono evidenti, ma è anche vero che mister Novellino non è esente da colpe in questo filotto negativo. E’ evidente che i vari tentativi di cambiare modulo sinora sono tutti falliti. Sarebbe il caso di pensare a ritornare alla difesa a tre come negli anni passati, anni sicuramente più gloriosi di questi. Quando hai tre centrali come Miglionico, Knezevic e Perticone, che tutto è tranne che un uomo di fascia, devi creare un modulo che permetta di sfruttarli contemporaneamente.

Il futuro del Livorno passa dal cercare questa quadratura. Partendo dalle solidissime basi difensive e considerando che abbiamo il portiere più forte del campionato, Bardi, è ora necessario ed urgente trovare il giusto amalgama a centrocampo e in attacco dove è evidente che bisognerà intervenire a gennaio. Siamo stupiti dal silenzio della società in tal senso. Lo Spinelli di qualche anno fa sarebbe intervenuto molto prima per ribaltare tutto e per cercare di risolvere una situazione che sta degenerando. L’invito al presidente, che capisce di calcio, è quello di non perdere altro tempo e di intervenire perché ora più che mai una rivoluzione è necessaria. C’è un allenatore in giro che è abituato a risollevare anche le situazioni più difficili e che da anni desidera venire ad allenare a Livorno.

Il nostro personale suggerimento è quello di dare la squadra in mano a Papadopulo, uomo pieno di grinta e capacità. Lo scossone all’ambiente è urgentissimo e l’unico modo per darlo efficacemente è quello di cambiare il manico e mettere la squadra nelle mani del Papa significherebbe non cambiare tanto per cambiare ma cambiare per tornare a vincere, tanto più che sabato prossimo, 3 dicembre, si presenterà all’Ardenza l’agguerrito Verona di mister Mandorlini, personaggio per nulla amato dal pubblico livornese. Non si può sfidare oltre la pazienza della tifoseria amaranto. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta, ma occorre agire subito.

[David Mosseri – Fonte: www.amaranta.it]