Lllorente: “Devo adattarmi al cambiamento: ci vuole tempo, ma alla Juve mi hanno accolto molto bene”

233

logo-juventusZero reti, poche tracce, entusiasmo su di lui scemato. Non è stata un’estate esaltante finora per Fernando Llorente, questa prima vissuta da bianconero. Colpa dei carichi pesanti mai affrontati prima, ragione delle difficoltà di ambientamento in un nuovo contesto o di inserimento negli schemi di Conte: lo spagnolo ha faticato ed è praticamente certa la sua partenza dalla panchina in occasione della Supercoppa di domenica.

Anche perché, del resto, tornerà per ultimo dall’impegno con la Nazionale in Uruguay. Da lì, ha parlato, cacciando orgoglio e determinazione, quelle caratteristiche che i tifosi attendono di vedere in campo. «Non è affatto vero quello che è stato scritto: sono bugie – ha dichiarato con fermezza il “Re Leone”, sulle indiscrezioni di un malcontento di Conte circa il suo rendimento – L’allenatore è contento di quello che sto facendo.

È stato un pre-campionato molto duro, abbiamo lavorato tanto e sto cercando di fare il possibile per inserirmi al meglio nei nuovi schemi di gioco: il mister mi schiera come attaccante in un 3-5-2, sto cercando di migliorare i movimenti e l’affinità con la squadra. Un po’ alla volta andrà meglio: d’altronde, faccio cose che prima non avevo mai fatto».

Come giocare fuori dai confini della Liga, tra l’altro: «Ogni giocatore cerca il meglio per se e per me la cosa migliore era scegliere l’Italia e la Serie A. Ora devo adattarmi al cambiamento: ci vuole tempo, ma alla Juve mi hanno accolto molto bene, mi sto integrando nel migliore dei modi e sono molto grato ai miei compagni per aiutarmi in questo. Sabato ci sarà la Supercoppa contro la Lazio e ho già una gran voglia di iniziare il campionato».

Perché, almeno dall’inizio, sarà qualcun altro a cercare di battere Marchetti, uno che contro la Juve si esalta. Mirko Vucinic, sarà lui ad affiancare Tevez: proprio l’attaccante che sembrava più colpito dall’arrivo del duo in attacco, quello che pareva destinato a perdere il ruolo centrale lì davanti, toccato al punto da “sbroccare” in ritiro al primo coro avverso da parte di un tifoso. Dopo il matrimonio, il viaggio di nozze e le continue chiacchiere circa un suo addio, il montenegrino avrà l’occasione per dare un senso positivo alla sua estate anche dal punto di vista calcistico.

Chi se la ricorderà positivamente, questa stagione, è Simone Pepe, ieri rientrato finalmente a tutti gli effetti in gruppo, dopo l’operazione cui si era sottoposto a febbraio per l’asportazione delle calcificazioni muscolari del semimembranoso. Agonia finita per l’esterno, fondamentale ed inamovibile nella cavalcata verso il primo Scudetto di Conte, in campo solo una manciata di minuti nell’ultima annata. Contro chi? La Lazio – coincidenza – nell’andata del 17 novembre allo Stadium. Impianto che non ha mai conosciuto Vincenzo Iaquinta, un tempo attaccante, nei tempi recenti fantasma (ben stipendiato). «Vuole continuare a giocare – l’uscita mediatica del padre, palesemente alla ricerca di una sistemazione per il figlio – È voglioso di spaccare il mondo dopo gli ultimi due anni vissuti ai margini della Juventus». Alzi la mano il tifoso che seguirà l’evolversi del suo “mercato”.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.it]