Lotito parla al Tg2: il Decreto Conte sugli allenamenti è illogico

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Critica ferma del presidente Lotito al decreto Conte sulla fase 2 “il fermo sarebbe un disastro”

ROMA – Nel giorno in cui le critiche affiorano per la fase 2 con un scontro veemente tra maggioranza e opposizione ha parlato oggi il patron della Lazio al TG2 e ha espresso la sua opinione per la fase 2 per il calcio italiano. Il presidente Claudio Lotito ha aggiunto “Partiamo da un presupposto: sappiamo che il virus non scompare in poco tempo, bisogna conviverci. Al di là dei problemi economici, quello che conta è far capire l’importanza del ruolo sociale del calcio”.

Il presidente ha ancora aggiunto opponendosi fermamente contro la liberalizzazione degli allenamenti individuali a discapito di quelli di squadra: “Il Decreto di Conte è illogico: perché gli atleti di discipline individuali possono allenarsi e quelli in squadra no? Immobile e Dzeko saranno a Villa Borghese, Insigne sarà sul lungomare di via Caracciolo a Napoli questa è una cosa assurda”.

Lotito risponde anche a chi lo accusa di badare ad interessi personali piuttosto che a quelli collettivi: “Al di là della classifica e dello scudetto, la mia posizione è sempre stata di evitare un danno al sistema: ai club, ai tifosi, alle dirigenze delle società”.

Claudio Lotito dunque ce l’ha una per tutti e alla domanda sui danni economici ha risposto con fermezza dicendo: “Il rischio economico è incalcolabile, ci sono danni irreparabili per i club per centinaia e centinaia di milioni già in corso e se si fermasse tutto, sarebbe un disastro”.

Le parole di Claudio Lotito manifestano una grande coerenza ma allo stesso tempo una divisione estrema nel calcio italiano; nel giorno in cui la Francia stessa ha prorogato la sospensione del calcio fino a settembre e considerando che oggi in Germania, dopo una settimana della fase 2, ha visto un ritorno in fase di allarme dei contagi l’elemento calcio vede il suo ritorno affievolirsi sempre più.

Dunque il calcio allo stato attuale non sembra poter ripartire perché in mancanza di presupposti minimi di sicurezza. Forse, come si è affermato, la decisione dei due sport di squadra più importanti dopo il calcio, pallavolo e pallacanestro, di chiudere anticipatamente sarà l’opzione più plausibile e anche la decisione del governo di non accettare le proposte del protocollo del calcio sembrano essere una nuova risposta che porta al rinvio a settembre come l’unica strada percorribile.