Milan: attacco sulle spalle di Pato-Robinho?

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Il Milan vende Ibrahimovic al PSG: panico tra i tifosi. Il timore che, senza il proprio totem d’attacco la fase offensiva dei rossoneri ne risentirà in modo decisivo è alla base del malumore della curva, che minaccia class-action e proteste contro la dirigenza. Il malumore potrebbe essere attenuato, secondo i tifosi, con un acquisto di grande nome e spessore davanti, ma ancora una volta la società va contro le aspettative dei tifosi e, al momento, sembra più orientata verso un nome funzionale per la fase offensiva ma non così blasonato come lo vorrebbero i supporters milanisti. Allegri continua ad insistere con Alessandro Matri, un giocatore che, sempre agli occhi dei tifosi, non sembra adeguato a sostituire lo Svedese.

Quello che non capiscono i tifosi è che alla base di un mercato votato al basso profilo in avanti ci sono, oltre che ragioni economiche, anche e sopratutto ragioni tecnico-tattiche. Allegri infatti preferirebbe un attacco senza primedonne, come quello che ha permesso alla Juventus di vincere lo scudetto l’anno scorso, per intenderci. L’allenatore toscano vorrebbe essere libero nella gestione del reparto e nella scelta degli uomini da mandare in campo di volta in volta, avendo a disposizione tutti giocatori che si possono rivelare decisivi anche subentrando dalla panchina. Alessandro Matri spesso a Cagliari ricopriva il ruolo di panchinaro, per poi entrare e riuscire ad essere decisivo: guardare i gol segnati con la maglia Sarda.

Certo, alla Juve l’anno scorso veniva mossa la critica di creare molto e realizzare poco, però l’attacco rossonero potrà contare, infortuni permettendo, su un giocatore che manca alla Juventus e che ha nelle gambe una media realizzativa con pochi eguali nella storia della serie A: stiamo parlando di Alexandre Pato. Posto infatti che come dicevamo prima, facilmente vedremo un Milan abbastanza camaleontico in avanti, la scelta di cambiare numero di maglia dal 7 al 9 nasconde un preciso sentimento dell’attaccante brasiliano: il giovane ha completato una trasformazione fisica che lo ha portato dall’essere una tipica seconda punta molto rapida e dotata di grande dribbling al diventare un punto di riferimento per la fase offensiva. Pato può essere il terminale offensivo adattissimo ad una squadra che interpreta una fase offensiva di movimento e potrebbe completarsi alla perfezione con il proprio connazionale Robinho.

Quello che è certo infatti è che, perso Ibra, il Milan dovrà necessariamente rivedere la propria fase offensiva, e proprio Robinho, molto spesso titolare e poco amato dalla curva, potrebbe trarne i benefici maggiori sottoporta: giocando con Ibrahimovic infatti al 70 rossonero veniva chiesto un lavoro prevalentemente di sacrificio, fatto di movimento e corsa, che lo portava a perdere lucidità sottoporta e a non essere incisivo quindi nel momento in cui doveva concludere l’azione. Senza lo svedese cambia tutto: i due attaccanti che schiererà Allegri dovranno svolgere un lavoro diverso.

La partita di riferimento è il Derby di ritorno di due anni fa; match che consegnò di fatto lo scudetto ai rossoneri e nella quale la coppia offensiva era costituita proprio dal duo brasiliano, causa squalifica di Ibrahimovic. Quel match è un buon esempio per capire come potrebbe giocare il Milan nella prossima stagione: in quella partita infatti i rossoneri riuscirono ad avere la meglio sui cugini impostando un pressing molto alto e riuscendo a non dare marcature fisse ai difensori avversari. Pato e Robinho, con alle spalle Boateng, sono una coppia perfetta per non dare punti di riferimento alle difese avversarie: l’uno è più finalizzatore e l’altro più fantasista, ma i due giocatori sono in via di approssimazione molto interscambiabili e in grado di ricoprire efficacemente i compiti l’uno dell’altro. Massimiliano Allegri dovrà lavorare molto su questo modo di giocare e sul recupero fisico e psicologico del più giovane dei due attaccanti verdeoro: Alexandre Pato potrebbe essere l’ago della bilancia della prossima stagione rossonera. Una sua esplosione, infatti, non farebbe rimpiangere il centravanti svedese. E di questo siamo sicuri.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]