Milan-Genoa: la chiave tattica

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Nemmeno il tempo di smaltire le scorie della sfida contro il Malaga in Champions e il Milan è chiamato a scendere di nuovo in campo. L’avversario di turno, che il Milan affronterà nell’anticipo di sabato sera, è il Genoa del presidente Enrico Preziosi, con cui ci sono noti rapporti amichevoli in sede di mercato: ma sul terreno di gioco le alleanze societarie verranno messe da parte, perchè anche la squadra ligure, dopo un avvio convincente, è reduce da un filotto di risultati non esaltanti che sono costati la panchina al tecnico De Canio.

Proprio il fresco esonero dell’allenatore Lucano potrebbe complicare la preparazione della sfida da parte dei rossoneri: se da una parte Delneri, il tecnico scelto da Preziosi quale sostituto del precedente allenatore, ha avuto poco tempo per conoscere la squadra e per imprimervi il proprio credo tattico, dall’altra tutti sanno che Gigi Delneri è un allenatore perfetto per squadre medio-piccole. Conosce perfettamente la provincia e come gestire situazioni di classifica media o bassa; non è un caso che nella sua carriera abbia conseguito ottimi risultati alla guida di Chievo Verona, Sampdoria e Atalanta, mentre abbia collezionato risultati negativi con squadre di più alta caratura come Juventus, Roma e Porto. Di fronte dunque il Milan si troverà una squadra che nessuno sa come gioca, poichè è al debutto sotto la guida di Delneri; nonostante questo, possiamo provare a fare qualche ipotesi riguardo alla strategia che utilizzerà la squadra ligure da qui in avanti, essendo molto noto il credo tattico del neo tecnico rossoblu. Le certezze da cui facilmente partirà nel proprio lavoro sono tre: 4-4-2, gioco che si sviluppa principalmente sugli esterni e una torre difensiva molto forte di testa che viene inserita anche nelle mischie offensive.

Ci aspettiamo perciò di vedere Granqvist spesso in propensione offensiva, sopratutto sui calci da fermo [situazione che il Milan di questi tempi soffre tantissimo], una coppia di mediani molto dedita al pressing più che alla costruzione del gioco ed un grande lavoro di spinta chiesto agli esterni, che dovrebbero essere Antonelli e Jankovic. Oltre a questo sarà interessante vedere come Del Neri risolverà l’emergenza nel settore offensivo che ha colpito la sua nuova squadra; con l’infortunio di Borriello e le contemporanee assenze di Vargas e Jorquera, al tecnico rimane in rosa un solo attaccante di ruolo, Ciro Immobile. Le ipotesi della vigilia parlano di un avanzamento di Bertolacci o di Jankovic, ma la sensazione è che la riserva verrà sciolta solo all’ultimo.

Ma se è difficile ipotizzare la strategia dell’avversario, cosa ancor più ardua è provare a capire come Allegri deciderà di affrontare questa ennesima, delicatissima, partita: dopo aver provato a Malaga il 3-4-3, e dopo non aver ottenuto risultati dal 4-2-3-1, non si riesce ancora a capire se il tecnico insisterà sul modulo visto in Champions oppure tornerà al 4-3-1-2 puntando sulla voglia di riscatto di Boateng rimesso nel ruolo di trequartista. L’impressione è che ci sarà massima riservatezza fino all’ultimo momento per non dare alcun vantaggio all’avversario: la sfida è troppo delicata.

LA CHIAVE TATTICA: Al di là di tattica e strategia, i rossoneri devono fare risultato; in questo momento poco importa se ci si arrivi giocando bene oppure indovinando il modulo. 3 punti servono per la classifica, ma sopratutto servirebbero a dare morale e far lavorare più tranquilla la squadra in settimana. Per quanto riguarda la fase difensiva, bisognerà fare grande attenzione sugli esterni, terreno molto battuto dalle squadre di Del Neri.

IL GIOCATORE CHE SCHIEREREI: Se avesse recuperato dallo sforzo di Malaga, getterei nella mischia Massimo Ambrosini. Il capitano è reduce da un periodo di inattività causa infortunio, ma ora che è tornato può diventare una guida in campo e fuori per i suoi compagni. Un giocatore d’esperienza potrebbe costituire un punto di riferimento per una squadra che troppe volte è apparsa troppo timorosa e preoccupata nell’atteggiamento.

IL GIOCATORE CHE NON SCHIEREREI: A costo di diventare noioso, devo per coerenza continuare a fare il nome di Pazzini. Anche la motivazione è sempre la stessa: il centravanti italiano non è funzionale per caratteristiche a questo Milan, che non si può permettere un giocatore che non aiuti per nulla i compagni e non partecipi alla fase di costruzione della manovra. Se Pato è fuori forma, punteremmo su Bojan; un giocatore che, almeno a quanto è stato dichiarato al momento del suo acquisto, è stato fortemente voluto dal tecnico livornese..

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]