Milan, il punto: la solitudine dei numeri nove …

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logo-milanLa solitudine dei numeri primi è un libro che si lascia, volentieri, leggere. Infatti, ha quella magia per cui l’ultima pagina prima di spegnere la luce e andare a letto, non arriva mai. Insomma, Paolo Giordano se la cava eccome al primo romanzo della sua carriera. D’altronde, qualche copia è stata venduta, diverse, tradotte in tante lingue del mondo. Dicesi, un romanzo di formazione fatto, davvero, bene, che ha ispirato la mente e armato la mano di un giovane scrittore piacentino. La solitudine dei numeri nove è il titolo perfetto per il libro di Filippo Inzaghi.

Filippo Inzaghi è stato il numero 9 per eccellenza dell’ultimo grande Milan. D’altronde, qualche coppa della sala dei trofei di Casa Milan li ha portati lui con gol che sono storia. Si, ma passata, perché il presente è qualcosa che nessuno vorrà ricordare. Davvero strana la vita, perché tutto avremmo detto tranne che Filippo Inzaghi avrebbe condannato i suoi attuali numero 9. Già, giocare nel suo Milan per un attaccante non è facile. Il Pazzo, nella partita di ieri, ha toccato la palla, solo, 23 volte e ha confezionato una sola sponda utile. Insomma, si scrive attaccante, ma si legge come una condanna all’esilio forzato di vagare per il campo pregando in un miracolo. Quello che arrivi un pallone buono per fare quello che si sa fare meglio, cioè segnare. Si, ma è più facile trovare il Win For Life che all’attaccante rossonero arrivi la palla giusta. Fernando Torres, Mattia Destro e Giampaolo Pazzini possono benissimo andare a testimoniare che la realtà non è, poi, così diversa. Alzi la mano chi si ricorda l’ultima occasione cucita per un attaccante. No, tutti e tre non sono stati schierati in campo, ma gettati in mare e abbandonati al loro destino. El Niño, però, si è salvato ed è tornato in quel di Madrid. Gli altri due, invece, sono ancora in balia dell’Inzaghi allenatore. Si, quello che non è ancora riuscito a dare un gioco alla sua squadra. Semplicemente, inammissibile se sei a marzo, ma non lo si scopre, di certo, oggi che questo Milan sia privo di idee. Lo schema è sempre lo stesso con quel palla a Ménez e pregare che il francese sia in forma. Peccato, che Jérémy non lo sia e, anche, da parecchie giornata. Anzi, è la cartina tornasole perfetta per indicare la squadra di Inzaghi. Straordinario e straripante nelle prime giornate, ma è stato, solo, un fuoco di paglia che si è spento con il passare del tempo. La fiamma, ora, è al minimo. Come poche sono le speranze degli attaccanti rossoneri di svolgere il loro ruolo. Più che sperare di armare il loro destro, i due devono armarsi di pazienza.

Insomma, La Solitudine dei numeri nove è il titolo perfetto per la coppia Pazzini – Destro. Peccato, che l’autore aveva in testa una trama diversa. La vita, però, spesso non va a braccetto con i nostri sogni e Filippo Inzaghi questo lo sa benissimo. Purtroppo, lo dice in coro tutto il mondo milanista.

[Paolo Nicoli – Fonte: www.ilveromilanista.it]