Milan: la partita dell’ultimo assist …

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logo-milanDa Seedorf a Inzaghi, in Italia e in Europa, il pallone ha percorso quella leggiadra traiettoria decine di volte. É l’ultima giornata di campionato e a San Siro il Milan gioca contro una neopromossa. Philippe Mexes, capelli biondi legati dietro alla testa, vaga alla ricerca di qualche stimolo per onorare la classica partita di fine anno. Dalla panchina Mauro Tassotti osserva attento e non lesina consigli al mister, sebbene il risultato non conti ai fini della classifica. C’è pure Stephan El Shaarawy seduto vicino al Tasso.

Clarence Seedorf non sa se sarà la sua ultima volta, o forse sì. I tifosi hanno il sospetto del suo probabile addio ma non ne hanno la certezza e non possono tributargli il doveroso omaggio. Seedorf, elegante come al solito, testa alta, guarda lontano. Filippo Inzaghi, dinamico e intraprendente, si è mosso bene, ha scelto la strada giusta ed è lesto a riceverne i frutti. La partita finisce 2-1. Sembra Milan-Sassuolo, è Milan-Novara del maggio 2012.

La partita dell’ultimo assist di Seedorf a Inzaghi, un pallonetto di classe che scavalca l’intera difesa avversaria. L’ultimo in campo, perché il Professore ha colpito ancora, pure dalla panchina. Non le sue doti tecniche alla base del passaggio del testimone, ma il suo ego smisurato. Questo trapela da Milanello, non ci sono dirette televisive a testimoniarlo, come invece succedeva per le sue prodezze da giocatore.

Parte della dirigenza e parte della squadra non vanno d’accordo con lui. Seedorf sa che quando un avversario arriva a contrastarti o provi a saltarlo o ti affidi a un tuo compagno di squadra. Se poi c’è chi fiuta l’occasione, agendo di soppiatto e ti detta il passaggio è tutto più semplice. Da Seedorf a Inzaghi, in Italia e in Europa, il pallone ha percorso quella leggiadra traiettoria decine di volte. Quel giorno contro il Novara Pippo riceve, stoppa di petto, si defila e prepara il tiro in porta. Gol!

[Marco Zuccaro – Fonte: www.ilveromilanista.it]