Milan: stagione chiave per Montolivo? In allenamento prime sensazioni positive

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logo-milanQuella appena iniziata sarà una delle stagioni chiave, forse la più importante della carriera, per Riccardo Montolivo. L’investitura di Capitano del Milan dopo l’addio di Ambrosini, l’anno del Mondiale e la responsabilità di essere il leader incontrastato del centrocampo rossonero, sono tre aspetti da non sottovalutare, specialmente quest’ultimo.

Per il momento il mercato non ha regalato grandi colpi. Giovani speranze, su tutti Poli ( tanto promessa non è visto che è un classe ’89) e Saponara che potrebbero esplodere e regalare al Milan molte gioie. A centrocampo però il livello qualitativo dei rossoneri è piuttosto basso e per questo motivo l’unico giocatore in grado di regalare sprazzi di pura fantasia sembra essere il buon Riccardo.

Così facendo, come del resto accaduto nella passata stagione, il Milan rischia di caricare troppo l’ex Fiorentina. In caso di periodo negativo e di infortunio, su chi si potrà puntare in mediana a livello di qualità? La risposta è semplice, nessuno. I vari Muntari, De Jong, Nocerino, Traorè, Emanuelson e lo stesso Poli, non hanno nel loro Dna una qualità tecnica eccezionale o almeno quella regia fantasiosa che manca alla squadra rossonera. Vero, in rosa c’è anche il baby Cristante, classe ’95 che di certo non potrà diventare improvvisamente il leader tecnico là in mezzo.

Ecco perchè il Milan rischia di diventare Montolivo dipendente. Si parla tanto di attaccanti, trequartisti, difensori, ma ciò che manca di più al Milan in questo momento è un centrocampista di qualità che possa affiancare il neo capitano rossonero. Il tutto per non rischiare di ricadere nello stesso errore dello scorso anno: bisogna puntare sulla qualità perchè è con quella che si ottengono i risultati. Difficile vincere con 11 calciatori definiti muscolari.

La pochezza tecnica in mediana rispetto a squadre come Juventus, Napoli, Fiorentina e Roma è evidente e sotto gli occhi di tutti. Riccardo Montolivo è imprescindibile, ma ovviamente non si può pretendere che da solo possa reggere per oltre 50 partite stagionali il peso qualitativo del centrocampo rossonero.

L’ALLENAMENTO DI IERI – Tutto da prendere con le pinze perché in una settimana di allenamenti non si possono esprimere giudizi definitivi, ma è senza dubbio una buona partenza quella di tutti e tre i portieri attualmente in rosa al Milan.

Nella partitella in cui Robinho ha particolarmente brillato, Mister Allegri ha schierato inizialmente Abbiati col Milan bianco e Gabriel tra i pali del Milan rossonero con Amelia in campo nella ripresa. Ebbene, Abbiati si è confermato sui suoi livelli, neutralizzando tra gli altri un potente tiro di Nocerino. Gabriel ha giocato il primo tempo mettendosi in mostra in più di una circostanza, negando, con deviazione in angolo, la gioia del goal a Saponara e parando una conclusione di Boateng. Quando il suo posto è stato preso da Amelia, in un’azione iniziata da Robinho e rifinita da Petagna per Saponara, il portiere romano ha deliziato i presenti sventando in bello stile e si è reso di un’uscita al limite su Nocerino, giudicata comunque regolare da Mauro Tassotti che ha arbitrato l’incontro.

Le sensazioni sono state, come abbiamo detto, positive: si sono viste quella concentrazione e determinazioni imprescindibili se si vuole restare ad alti livelli. Probabilmente è ancora un discorso prematuro, ma l’impressione è che Gabriel si stia ritagliando un’importanza sempre maggiore al punto da essere promosso a vice Abbiati. Quanto ad Amelia, non è un mistero che desideri lasciare il Milan per la Roma e non è affatto da escludersi una rescissione contrattuale su esplicita richiesta del giocatore. Quello che ha favorevolmente impressionato è l’estrema professionalità del trio. Bene, avanti così.

[Cozzi/Soffientini – Fonte: www.ilveromilanista.it]