Moratti furioso, Benitez a tempo: ora l’Inter pensa alla rifondazione

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Fino alle 18.45 più o meno si poteva soltanto ipotizzare quale fosse il pensiero di Moratti. Subito dopo è stato tutto molto più chiaro. Ha dato voce ai suoi pensieri che raccontavano di un presidente furente che non voleva neanche rispondere al telefono.
Poi ha sbollito un po’ la rabbia, ma le sue parole sono state comunque pesanti, indicative.

Il futuro di Benitez non dipende neanche dal mondiale per club. Dalla vittoria. Può andar via a prescindere. Ecco perché i nomi, che fino a questo momento erano stati accantonati (sia per le vittorie su Twente e Parma sia per la fiducia societaria) tornano prepotentemente di moda. Capello, Spalletti, Leonardo e Zenga. In rigoroso ordine di gradimento. Si ritenta quindi con il ct della nazionale inglese. Quello che era stato in cima ai desideri nerazzurri per il post Mourinho. Poi Spalletti: perché in Italia ha cercato di contrastare proprio l’Inter prima di andare a vincere in Russia. Per liberare entrambi però va fatta una trattativa e vanno tirato fuori dei soldi.
La strada più facile (qualora ce ne fosse la volontà) è quella che porta a Leonardo. Libero. Ma targato rossonero. E ultimo Zenga, cuore nerazzurro che più non si può. Benitez per rimanere sulla panchina dell’Inter dovrà stravincere il mondiale, non solo vincere. La sensazione è che Rafa dovrà dimostrare di avere la squadra dalla sua, di dare un’anima a quest’Inter, far vedere al presidente che il suo progetto è quello vincente. Insomma fare tutto quello che finora non è riuscito a fare per convincere fino in fondo Moratti di essere l’uomo giusto per continuare il ciclo vincente Mancini-Mourinho.

Nel frattempo si pensa anche al mercato, prima di partire per Abu Dhabi. Incontro con il Genoa nella mattinata di ieri fra gli uomini mercato. Si è parlato di Ranocchia: valutazione della seconda metà 11 milioni di euro. Si è parlato di poter inserire nella trattativa la metà del cartellino di giovani interessanti che Benitez sta utilizzando ora come Crisetig e Alibec oppure la metà di Destro (ora al Genoa). Se questa trattativa non dovesse andare in porto, pronta l’alternativa: Agger del Liverpool. Si potrebbe anche profilare uno scambio con Santon (oppure Muntari o Mariga che non dispiacciono a Hodgson). Il Genoa intanto punta Britos (che avendo segnato due gol di fila diventa sempre più caro). A proposito di goleador bolognesi Marco Di Vaio l’ha chiesto praticamente mezza serie A.

A Bologna venerdì i giocatori faranno la messa in mora, ma il capocannoniere per il momento pensa solo alla salvezza della sua squadra. Quindi al di là dei sondaggi Inter, Milan, Juve dovranno aspettare… La vera “guerra di mercato” fra le due milanesi è su Erik Lamela. Braida ha anche visto la partita del River contro l’Estudiantes dove neanche il nuovo fenomeno del calcio argentino ha potuto altro (0-4 dopo neanche un’ora di gioco)… L’Inter è pronta a fare un’offerta. Sarà comunque un arrivo per giugno, visto che ancora non ha in mano il passaporto comunitario. Galliani, prima della debacle in casa contro l’Ajax, ha dichiarato che un attaccante serve, non uno qualsiasi però. E allora in attesa di capire come evolverà la vicenda Cassano (venerdì ci sarà la prima udienza) attenzione anche a Paloschi che intanto si è aggregato con il gruppo, anticipando un riscatto che comunque era previsto per giugno.

Sempre per giugno è l’obiettivo che il Napoli ha monitorato a Cluj: Lacina Traore, attaccante della squadra rumena. E’ extracomunitario, ecco perché non può arrivare subito. Dall’estero tre rumors: Adriano e Ronaldinho che interessano al Palmeiras, Dzeko che fa pace con la società e con il suo allenatore: il Wolfsburg gli ha proposto il rinnovo (la Juve continua a sperare, ma in realtà è promesso al Bayern) e Mourinho che vorrebbe Eto’o nel suo Real.

A Moratti gli mancava solo questa. Che Mourinho oltre a portargli via lo spirito dell’Inter vincente, gli porti via anche il suo uomo gol…

[Luca Marchetti – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]