Napoli-Lazio 5-0: biancocelesti non pervenuti

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logo LazioNAPOLI Disfatta, tracollo, fallimento, sconfitta, debacle. Cinque nomi come i cinque gol presi per descrivere la Lazio vista a Napoli. Una squadra fantasma in campo, i ragazzi di Sarri dimostrano superiorità tecnica e fisica. L’esperimento di Pioli con Mauri trequartista fallisce dopo tredici minuti, quando Higuain segna la sua prima rete. Si è giocato solo ad una porta, riempita dai gol del ‘Pipita’, di Allan, di Gabbiani e di Insigne. Mano in faccia, segno delle cinque dita e tanta confusione. Da dove ripartirà questa Lazio?

LE FORMAZIONI – Pioli sceglie il vestito nuovo dall’armadio per la sua Lazio. 4-3-1-2, Anderson in panchina e Mauri trequartista. In porta c’è sempre Marchetti. Mauricio rientra dalla squalifica europea e prende il posto di Gentiletti accanto a Hoedt. Radu e Basta sono i terzini di ordinanza. Ad Onazi, con Parolo, è affidata la regia della squadra. Meno Sorrentino, più fratelli Vanzina. Davanti, Mauri aiuta Keita e Matri a trovare il gol. Dall’altra parte Sarri ha tanti dubbi quante le polemiche che si porta dietro. Addio trequartista contro Pioli e contro tutti. 4-3-3, con Koulibaly confermato in difesa, Jorginho a metà campo con Valdifiori che si siede in panchina. In attacco Higuain, Insigne e Callejon.

PRIMO TEMPO – In palio (per ora) non c’è un posto Champions come lo scorso 31 maggio, ma Napoli e Lazio partono subito forte. Marchetti è chiamato subito al miracolo. Imbucata di Insigne per Higuain che corre come uno scugnizzo tra Hoedt e Mauricio. L’argentino devia in porta, il portiere biancoceleste risponde con la palla in angolo. Il San Paolo per pochi è già caldo. A raffreddarlo, dopo due minuti, ci prova Keita. Cross di Basta per il numero 14 tutto solo in area. Tiro clamorosamente alto. Bisogna calibrare la mira. Sarri spinge i suoi. Per i primi dieci minuti hanno il controllo della palla, che poi porta il primo frutto. Higuain di spalle raggira Hoedt e scarica all’angolino. Vantaggio Napoli, Marchetti è battuto al tredicesimo. La Lazio non c’è, la botta ha fatto male. Scollata, senza un vero regista, con Insigne che sulla fascia sinistra va veloce come un Piaggio Sì sul lungomare. Alla mezz’ora Pioli guarda fisso i suoi con le mani in tasca: che sia lì la chiave tattica della partita? Evidentemente no. Perché gli azzurri insistono e trovano il raddoppio: Insigne vede l’arrivo di Allan da dietro e lo mette davanti a Marchetti. Tiro e rete. Lazio in bambola: il portiere biancoceleste ci mette più di una pezza su un tiro ancora di Lorenzo Il Magnifico, scatenato. Il Napoli corre al doppio della velocità. Finisce il primo tempo e dagli spalti partono gli applausi per la squadra di casa. Dov’è la Lazio?

SECONDO TEMPO  – Pioli mette dentro Felipe Anderson e Milinkovic-Savic per Mauri e Lulic: “Pensateci voi”. Non fa in tempo a dirlo che Insigne segna il tris. Il più in palla tra le fila del Napoli. Higuain smarca mezza difesa e calcia forte. Marchetti respinge ma non può nulla sulla ribattuta del napoletano a due passi. Che festa al San Paolo. Che tragedia quella della Lazio. Radu è il drammaturgo perfetto per il quarto gol dei partenopei. Retropassaggio e palla al Pipita. Tiro ad incrociare che non lascia scampo al dolore della Lazio. Milinkovic cerca di riportare in vita la sua squadra: conclusione dai 15 metri e pallone solo sull’esterno della rete. La scossa non c’è. Si gioca, come da inizio partita, ad una porta. Marchetti salva ancora su Insigne: il numero 22, nonostante i cinque gol presi, risulta il migliore. Si rivede Djordjevic che rileva Matri al centro dell’attacco. Il Napoli è ancora affamato: al settantanovesimo ecco anche il gol di Gabbiadini, che dieci minuti prima aveva preso il posto di Higuain. Reina, sul finale, evita il gol della bandiera a Keita. Lazio a casa.

[Francesco Bizzarri – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]