Pari: “La Samp? Troveremo una squadra arrabbiata, ma non vogliamo fare la vittima sacrificale”

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Nell’ultima puntata di Sampdoria sempre con te, il programma radiofonico di Sampdorianews.net in onda su Radio 103 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 19.30 alle 20.30 (scriveteci via sms al 338-1010360 o via email a samp@radio103.it  o contattateci su facebook), è intervenuto Fausto Pari, uno dei grandi protagonisti della Sampdoria targata Paolo Mantovani, oggi Direttore Sportivo del Modena, prossimo avversario dei blucerchiati.

Come state vedendo voi addetti ai lavori la situazione della Samp?: “Un po’ anomala. Per me poi ancora di più, perché sono tifoso della Samp. Mi aspettavo una stagione diversa, ma non è andata così. Credo però che la Samp abbia ancora davanti tanto tempo e tante risorse per tornare a primeggiare. Penso che il posto della Samp sia in serie A”.

Affrontare la Samp dopo il cambio di allenatore è un bene o un male?: “E’ un male affrontare la Samp sia prima che dopo un cambio di allenatore. Per noi è una partita proibitiva. C’è anche questo fattore, non secondario, del cambio di allenatore, quindi troveremo una squadra ancora più arrabbiata e motivata. Noi non vogliamo fare la vittima sacrificale e cercheremo di fare tutto il possibile per evitare che questo accada”.

Quanto può influire moralmente su una una squadra come la Samp il fatto di avere già diversi punti (5, ndr) da recuperare dalla zona playoff?: “Non deve influire, perché la serie B è un campionato lunghissimo e difficilissimo. I conti si fanno tra marzo, aprile e maggio. C’è ancora tanto tempo per recuperare. Basta fare un filotto di vittorie per tornare in gioco. Dovranno pensare partita dopo partita senza fare calcoli a lunga scadenza”.

Che insidie può aver trovato un giocatore come Palombo, abituato a palcoscenici ben diversi, in un campionato come la serie B?: “Immagino il modo di giocare diverso, però non conosco le cose in casa Samp e faccio fatica a giudicare. Se si critica Palombo, però, allora è meglio che non parliamo più di calcio. Io preferirei averlo con me che contro di me”.

Come state vivendo a Modena i giorni precedenti alla partita con la Samp?: “Per noi non è un momento favorevole. Le aspettative erano ben diverse. Dopo aver fatto un buon campionato l’anno scorso, speravamo di fare ancora meglio. Le cose non sono andate per il vero giusto, c’è stato anche il cambio di allenatore. Sicuramente dobbiamo lavorare e migliorare tantissimo. Quella con la Samp sarà una partita difficile, per noi sarà come scalare l’Everest. Dobbiamo mettere in campo l’intensità, la determinazione e la voglia che abbiamo messo sabato a Castellamare su un campo difficile vuoi per il terreno di gioco sintetico al limite della praticabilità, perchè sembrava una moquette consumata, vuoi per l’ambiente molto caldo. Abbiamo messo in campo quella determinazione che forse ci era mancata nelle precedenti partite. Dobbiamo ripartire da questo, sapendo di affrontare una partita difficile. Spesso, però, è proprio dalle situazioni difficili che arrivano le migliori soddisfazioni”.

Per quanto riguarda il cambio di allenatore, nelle scorse settimane ci sono state tante voci. Si è parlato del nuovo mister Agatino Cuttone come un semplice traghettatore. E’ così o vi state già muovendo per un nuovo allenatore (si è fatto il nome di Apolloni, ndr)?: “Onestamente è stato un cambio di allenatore particolare, perché io non ero neanche in Italia. Ero all’estero per un viaggio di lavoro con il mio presidente. Ho seguito tutto da lontano. Credo comunque che a Cuttone vada data una chance. Per ora non c’è un allenatore alla porta. Aspettiamo qualche partita e poi valuteremo con serenità e tranquillità il da farsi”.

Cosa deve temere la Samp di questo Modena?: “Mi auguro che debba temere l’aggressività, la determinazione e la voglia di far male a un avversario che ci è superiore in tutto e per tutto. Quando affrontavo delle squadre blasonate mettevo in campo sempre qualcosa in più. Spero che lo facciano anche i miei giocatori”.

Una curiosità. In rosa avete due giocatori con un passato un po’ particolare. Il portiere Nicholas Caglioni, squalificato per due anni dopo essere risultato positivo a un controllo dell’antidoping, e l’attaccante Marco Bernacci, lontano dai campi di calcio per quasi un anno per motivi personali. Come stanno vivendo questi due giocatori il ritorno al calcio giocato?: “Per quanto riguarda Caglioni credo che nella vita si possa sbagliare e che sia giusto concedere un’altra chance. Si sta comportando molto bene e sta facendo un ottimo campionato. Siamo molto contenti di lui. Bernacci si era stancato del calcio e per questo si era preso una pausa. Noi gli abbiamo concesso una chance, ma dopo 10 mesi di inattività totale è difficile ritrovare subito la forma giusta. Ha avuto anche la sfortuna di dover giocare subito tante partite perché avevamo molti infortunati. Sta facendo un po’ di fatica, ma sono convinto che ci possa dare una mano importante”.

Due parole anche su Ovidiu Petre. Un giocatore di categoria superiore (23 presenze collezionate nella Nazionale Romena e circa 100 con le maglie di Galatasaray e Steaua Bucarest, ndr). Sta facendo un po’ fatica. Come mai?: “Sta facendo fatica perché ha avuto in Nazionale un infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco circa 40 giorni. Nell’ultimo anno, poi, ha militato nel campionato arabo, che ha ritmi ben diversi da quello italiano. Purtroppo stava trovando la giusta condizione, ma un altro problema fisico l’ha costretto ad uscire sabato scorso e credo che per la partita con la Samp non sarà a disposizione del mister. Gli infortuni ci hanno creato grosse difficoltà in questa prima fase di stagione”.

[Mattia Magraviti – Fonte: www.sampdorianews.net]