Pinsoglio, l’intervista de Gli Autogol al portiere bianconero

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autogol e pinsoglio

Gli Autogol hanno incontrato in diretta sul loro canale Twitch, Carlo Pinsoglio, portiere della Juventus che si è collegato da Vinovo, dove si sta allenando in attesa della ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali.

Una chiacchierata divertente quella tra il trio comico sportivo e il giocatore, che si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni su di lui, sull’amicizia con Cristiano Ronaldo, sulla complicità con Gigi Buffon ed i retroscena dello spogliatoio. Non sono mancati gli incontri con i personaggi più amati de Gli Autogol, tra loro l’allenatore bianconero Pirlo, Giorgio Chiellini e il collega Buffon.

L’intervista è iniziata con una domanda sul ruolo del terzo portiere e di come lo vive Pinsoglio. “È un ruolo particolare, una volta era marginale, poco importante, ora invece devi stare dietro a tante cose, fai molto più parte della squadra. Per prima cosa c’è il tifo e il sostegno, Io durante le partite li incito. Durante l’allenamento sono a disposizione a 360 gradi per la squadra. Sono stimoli che puoi dare. Penso di essere apprezzato per come sono e per quello che faccio”.

La scelta di restare alla Juventus anche da terzo portiere, svela essere l’amore e il tifo per la squadra bianconera. “Sono cresciuto a Moncaglieri, sono sempre stato juventino. È per questo che resto qui. È casa mia, sono qui da quando avevo dieci anni. Quando ho giocato in prestito a diciannove anni ho sentito la mancanza. Ammetto che il campo mi manca, non posso negarlo, ma qui sto bene”.

Su Ronaldo dichiara: “Siamo molto amici. Ci siamo conosciuti al campo durante gli allenamenti. All’inizio avevo un timore reverenziale, poi invece ho scoperto un ragazzo gentile. Io ho un modo di fare molto scherzoso, quindi tra i tiri e le sfide in allenamento e qualche battuta abbiamo legato. È un ragazzo piacevole e generoso, quando usciamo a cena paga sempre lui! Con lui non si mangiano lasagne e cannelloni, si rispetta una dieta ferrea, però allo stesso tavolo ci divertiamo”.

Mentre su Gigi Buffon racconta di quando da ragazzino lo vedeva allenarsi, si conoscevano ed è stato bello per lui ritrovarsi dopo qualche anno a giocare insieme.

“Abbiamo un modo di fare simile, soprattutto nello spogliatoio e in panchina. Accumuliamo tutta l’adrenalina e per scaricarla facciamo fatica, così lui ogni tanto si alza e va a fare un giro, io invece mi agito un po’ di più sul posto”. Durante la loro chiacchierata Gli Autogol hanno trasmesso il cartoon che vede come protagonisti i due portieri, in panchina mentre giocano a carte, così il Buffon de Gli Autogol insieme con Pinsoglio hanno dato vita a una partita di briscola live, proprio durante il collegamento.

Ogni tanto capita che Pinsoglio debba parare qualche punizione di Mister Pirlo, che durante gli allenamenti si diverte a metterlo alla prova.

Quello della Juventus è uno spogliatoio con regole molto rigide anche se dice Pinsoglio: “Siamo uno spogliatoio capace di essere caldissimi, ma concentrati. Di solito mettiamo un po’ di musica anche se è in palestra durante gli allenamenti dove ci scateniamo di più. Chi prima arriva può decidere il genere musicale. Rap, pop reggaeton, l’unica cosa è non far arrivare Demiral per primo perché l’unica canzone che mette è Eyes of the tiger, la colonna sonora di Rocky e non ne possiamo più”.

Alcune curiosità su di lui che ha svelato: ha trenta tatuaggi, un pò sparsi e che quelli sulle braccia sono tra i più fastidiosi “Appena fatto si gonfia la pelle e dovendo parare è fa male, ma in un paio di giorni passa”. Non gioca al fantacalcio e in spogliatoio non ne parla nessuno “O lo fanno in segreto usando la App oppure non lo fanno proprio”. In vacanza andrebbe con McKennie, perché è ancora single, mentre non condividerebbe mai la stanza con Giorgio Chiellini perché è troppo ordinato e lui invece no.

Mentre sui campioni con o contro i quali ha giocato: “Oltre a Ronaldo in questi quattro anni alla Juventus ne ho visti tantissimi di giocatori fortissimi. Tra quelli contro Messi è il più forte. Tre sono gli italiani sui quali ho sempre scommesso sin dall’inizio, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne e Marco Verratti, giocavamo insieme al Pescara, si vedeva già che erano campioni”.