Pisa, Lucca: “Non pensavo di diventare un calciatore, Ibra un modello”

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Le parole dell’attaccante del Pisa nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.

PISA – Lorenzo Lucca, attaccante del Pisa e rivelazione di questo inizio di stagione in Serie B, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole: “Al Pisa tutti giocano per tutti. Pensiamo come squadra, non come singoli. Sono stato convintissimo fin da subito di venire qua, perché mi avevano detto che c’era un gruppo di giocatori unito, nello spogliatoio prima ancora che in campo. Certo che mister D’Angelo, col suo calcio, mi aiuta: succede che in una partita non si creino tante occasioni, quindi devi essere bravo a procurartele tu, come sono riuscito a fare io sabato scorso contro la Reggina, riuscendo a conquistarmi un rigore. Ma diciamo che, in genere, il Pisa riesce sempre a creare qualche occasione in più degli avversari”.

Sulle differenze tra Serie B e Serie C: “Di sicuro in B la cifra tecnica è più alta. Atleticamente non c’è tanta differenza, a cambiare è soprattutto la velocità di pensiero e, di conseguenza, delle giocate. Questo non vuol dire che la Serie B sia complessivamente più difficile: in C gli spazi sono più stretti e volano calcioni appena ti giri verso la porta. Per me era molto più complicato, eppure nella passata stagione ho segnato 14 gol. E sarebbero stati di più se non avessi preso il Covid. Ora però ho più spazi per giocare. Posso girare per il campo, andare dove voglio”.

Sui suoi modelli: “Papà mi riempiva di videocassette di grandi centravanti: Ibrahimovic e Trezeguet soprattutto. I più forti? Ancora Ibra, per me il più forte in assoluto nella storia del calcio, almeno per quelli che visto io. Poi metto Dzeko e Lewandowski… Anzi no, Haaland è meglio”.

Su Ibrahimovic e Dzeko: “Sono alto come lui, anche un po’ di più, quindi cerco di imitarlo. Ne studio i movimenti, le giocate, e provo a ripeterli. Come Zlatan, anch’io sono agile e bravo in acrobazia nonostante la statura. Dzeko, anche lui è alto-alto, ma stiloso. Bravo coi piedi, forte di testa, sa far giocare bene i compagni d’attacco. È più di un semplice realizzatore”.